Rochester. Correva nudo, polizia lo incappuccia, afroamericano di 30 anni muore asfissiato

AgenPress – Si chiamava Daniel Prude, afroamericano di 30  con disturbi mentali,  è morto asfissiato dopo che gli agenti che lo avevano fermato lo hanno ammanettato mettendogli poi un cappuccio e premendo il suo viso sull’asfalto per almeno due minuti.

Il fatto risale al 23 marzo, come riporta il New York Times, è ripresa in un video reso pubblico dalla famiglia della vittima e attivisti locali, mercoledì 2 settembre.

Il procuratore generale dello Stato di New York, Letitia James, e il capo della polizia di Rochester hanno detto che stanno indagando sulla morte.

Il video mostra l’uomo correre nudo per strada, ma quando i poliziotti intervenuti gli ordinano di mettersi a terra obbedisce e mette le sue mani dietro la nuca. Appare però molto agitato e urla mentre lo ammanettano.

Gli agenti poi gli infilano la testa in una maschera “antisputo”, una sorta di cappuccio usato per proteggere i poliziotti dalla saliva delle persone fermate, soprattutto in tempi di pandemia. Si sente Prude supplicare di togliere quel cappuccio che non lo fa respirare, ma per tutta risposta un agente sbatte la sua testa in terra e poi con due mani gliela tiene premuta contro l’asfalto, urlando all’uomo “basta sputare!”.

Intanto le urla si trasformano in gemiti e grugniti, mentre un altro agente gli mette un ginocchio sulla schiena. Gli agenti cominciano a preoccuparsi solo quando l’uomo comincia a vomitare, poco prima di rimanere completamente privo di conoscenza. Gli agenti sono ora sotto indagine da parte della procura di New York. La perizia di un medico legale parla di “omicidio causato dalle complicazioni di un’asfissia dovute a una coercizione fisica”.

 

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