Rogo nell’Oristanese. Cane pastore non abbandona il gregge nelle fiamme, salvato con gravi ustioni

AgenPress – Allevatori e agricoltori hanno perso, con gli incendi,  il lavoro di una vita di sacrifici proprio mentre si risollevavano dopo il lockdown e la zona rossa in primavera. Una volta passato il fuoco hanno trovato solo devastazione: piante da frutto e viti ridotti a bastoncini di legno fumante, animali bruciati vivi intrappolati nei recinti o nelle stalle, mucche allo sbando e qualche cane pastore che non ha voluto lasciare il gregge al suo triste destino e che è stato recuperato con gravi ustioni sul corpo.

La Regione Sardegna con il suo presidente Christian Solinas chiede al governo Draghi un immediato sostegno economico anche se non è ancora possibile effettuare una stima dei danni. “Si tratta di un disastro senza precedenti. Diecimila ettari di vegetazione distrutti, aziende e case bruciate, bestiame ucciso. La macchina della Regione – dice  Solinas – è interamente mobilitata: 7500 uomini, 20 mezzi aerei (7 Canadair e 13 elicotteri) sono impegnati senza sosta per affrontare un momento drammatico per tutta la Sardegna”.

“Non è ancora possibile effettuare una stima dei danni causati dagli incendi – ha evidenziato ancora il presidente della Regione -, ma si tratta di un disastro senza precedenti”.  Nel gigantesco rogo del 1994, nel Montiferru erano andati in fumo 12mila ettari di territorio e si era salvato anche l’olivastro millenario “Sa Tanca Manna” simbolo di Cuglieri. Oggi la furia del fuoco ha spazzato via già il doppio di territorio e anche quell’albero con 2000 anni di storia.

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