Scuola, Giannelli: “Tracciamento? Ancora non si vede la discesa in campo della strutturale commissariale”

AgenPress. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul tracciamento nelle scuole. “Non abbiamo dai nostri iscritti segnalazioni di particolari differenze rispetto a prima –ha affermato Giannelli-. Ancora non si vede la discesa in campo della strutturale commissariale in relazione all’attività delle Asl. Va anche detto che la pandemia sta risalendo e più aumentano i contagi e più è difficile fare il tracciamento. Ogni Regione fa per sé, non esiste una cabina di regia unica per la sanità, in questo momento è impossibile cambiare le cose perché bisognerebbe modificare tutto l’assetto del sistema”.

Sui contagi nelle scuole. “E’ chiaro che la situazione in generale stia peggiorando, lo dicono i dati nazionali. Non dispongo di dati ufficiali sulle scuole, siamo rimasti a quello delle 10mila classi in dad su 400mila, ma credo che negli ultimi giorni il numero sia aumentato. Bisogna dire che siamo ancora lontani dai numeri dell’anno scorso. La speranza è che si riesca a fermare questa nuova variante. La scuola finora sta facendo il suo dovere rispetto a tanti altri settori”.

Sul possibile obbligo di green pass per gli studenti. “Il ministro ha detto che ci sta pensando e mi sembra una posizione corretta. Io vedo delle grosse difficoltà. Il problema è la tempistica. Se noi diciamo da un giorno all’altro che diversi milioni di bambini-ragazzi devono vaccinarsi, in quanto tempo devono ottenere il green pass? Se dobbiamo fare i tamponi a tutti non abbiamo le strutture necessarie per farli. Se non si fa prima una stima realistica della capacità di smaltimento di queste misure e verifiche, si rischia di fare un buco nell’acqua. Se si dice che serve il green pass e i ragazzi non fanno in tempo che succede? Non vengono a scuola? Tutto ciò va coniugato con il tema del diritto allo studio. Non possiamo rischiare che milioni di ragazzi tornino in dad”.

Sulle richieste al governo. “Chiediamo un riconoscimento economico ai dirigenti e a tutti i dipendenti della scuola, un’attenzione in più anche in sede di legge di bilancio ci starebbe. Dal punto di vista dell’organizzazione chiedo più risorse, serve più personale. Se si aumenta il carico di oneri amministrativi, di adempimenti, di controlli, indubbiamente bisogna incrementare il personale, altrimenti chi deve fare le cose rischia di non riuscire farle tutte”.

 

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