Smart working. Istat. Utilizzato dal 6,6% dell’imprese nel 2021, rispetto all’11,3% registrato stesso periodo del 2020

AgenPress – Smart working e telelavoro utilizzati meno frequentemente nella seconda parte del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 (sulla scia di lockdown e maggiori restrizioni della prima emergenza Covid), ma ancora diffusi nei servizi e nelle imprese più grandi. Migliora, intanto, la percezione sull’utilizzo del lavoro a distanza per l’attività dell’impresa.

E’ quanto emerge dal report Istat “Situazione e prospettive delle imprese dopo l’emergenza sanitaria Covid-19”.

In particolare la quota di imprese che segnalano l’utilizzo del lavoro a distanza nella seconda metà del 2021 è risultata del 6,6%, a fronte dell’11,3% registrato nello stesso periodo del 2020 (quando ha raggiunto oltre il 20% tra marzo e maggio 2020). Questa modalità è più frequentemente utilizzata dalle imprese dei servizi: quasi una su dieci dichiara di farvi ricorso (14% a fine 2020).

Ed è più frequente, inoltre, con l’aumentare della dimensione d’impresa: dichiarano di utilizzare il lavoro a distanza il 4,4% delle micro-imprese e il 10,9% delle piccole mentre la quota raggiunge rispettivamente il 31,4% per le medie e il 61,6% per le grandi. Allo stesso tempo, le imprese segnalano un miglioramento generalizzato per quanto riguarda gli effetti dell’utilizzo di tali forme di lavoro. Ciò risulta vero, in particolare, per il benessere del personale che, grazie ad un importante aumento rispetto ad un anno prima, segnala il report, è diventata la dimensione con il saldo tra giudizi positivi e negativi maggiormente favorevole (pari a 42,5 punti percentuali a fronte di 22,8 punti nel 2020).

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