AgenPress – “Dal punto di vista della dinamica degli eventi quello che si riscontra in questo momento è che non c’è stato un allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni”.
Lo ha detto la procuratrice capo della Procura di Ancona Monica Garulli a proposito dell’inchiesta sull’ondata di maltempo che ha devastato il Senigalliese, provocando 11 vittime accertate e ingenti danni economici. “Le indagini sono in una fase molto iniziale – ha sottolineato -, tutte le ipotesi ricostruttive sono prese in considerazione”.
“La principale preoccupazione della Procura è di assicurare fonti di prova che possano essere di ausilio nella ricostruzione dei fatti. Ci sono acquisizioni documentali, ci sono anche acquisizioni testimoniali, tutto quello che può concorrere a ricostruire esattamente l’evento del 15 settembre”. “Questa volta le vittime hanno interessato principalmente i Comuni a monte del fiume Misa – ha detto ancora – diversamente dal 2014, quando le vittime erano nel centro abitato di Senigallia”. Quanti ai tempi dell’inchiesta, saranno “compatibili con l’accertamento dei fatti e anche cin un’esigenza di risposta. Cercheremo di fare il meglio in questo senso”.
Sono ancora senza esito le ricerche per i due dispersi che ancora mancano all’appello, dopo l’ondata di maltempo della notte tra il 15 e il 16 settembre: Mattia, 8 anni, e Brunella Chiù, di 56 anni. Il bimbo era stato strappato dalle braccia della madre dopo che erano sceso dalla loro auto nel territorio di Castelleone di Suasa e trascinato via dall’onda di piena di acqua e fango, la donna era stata risucchiata mentre si trovava vicino casa nei pressi di Barbara. Ieri era stato trovato lo zainetto di Mattia, a circa 8 di chilometri di distanza dal punto in cui il piccolo era scomparso, un fatto che però non sarebbe particolarmente indicativo del luogo in cui il bambino potrebbe essere finito.