AgenPress – Sul Pnrr il Governo è “ottimista” sulla terza tranche da 19 miliardi congelata da Bruxelles in attesa di un approfondimento di valutazione. “Non ci sono tensioni con l’Europa, piuttosto temo che in Italia si voglia crearle”, dice il ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto assicurando che l’ulteriore proroga di un mese per l’esame dello stato di avanzamento del Recovery italiano, decisa in accordo con la Commissione Ue non mette in forse il flusso di denaro destinato al Pnrr.
Da Bruxelles confermano, assicurando che una proroga ulteriore “non è inusuale” e che “altri Paesi l’hanno chiesta”. La Commissione d’altra parte “apprezza i significativi progressi compiuti nelle ultime settimane (dall’Italia) e si augura di continuare a collaborare strettamente con le autorità italiane per affrontare tutti gli elementi in sospeso di questa complessa richiesta di pagamento”, dice la portavoce della Commissione Ue Veerle Nyts.
Si è svolta la Cabina di Regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) a Palazzo Chigi, presieduta Raffaele Fitto e che ha visto coinvolti tutti i ministri competenti.
Trai i punti affrontati verifica sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi rendicontati ai fini della terza rata; stato dell’arte e attuazione di milestone e target in scadenza nel primo semestre 2023, anche con riferimento agli adempimenti in capo ai soggetti attuatori; avanzamenti sul capitolo RepowerEu.
“Quello che serve non è una radiografia, ma una vera e propria risonanza magnetica di tutti i progetti Pnrr da qui fino alla scadenza del Piano nel 2026. È necessario che ogni Ministero evidenzi chiaramente le criticità, ne spieghi le ragioni e individui delle soluzioni percorribili”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il Ministro per gli Affari europei, il sud, per le politiche di coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto, chiudendo i lavori della Cabina di Regia sul Pnrr a Palazzo Chigi, nel corso della quale il Ministro ha spiegato che grazie a questo metodo di lavoro l’Italia potrà avere delle “ragioni forti” per rinegoziare gli obiettivi con la Commissione Europea.
Il Ministro ha ricordato, inoltre, che ad oggi la scadenza del 2026 non è modificabile e ha invitato tutti ad avere come obiettivo quello di tutto l’arco del Piano e non inseguire soltanto le scadenze intermedie. Infine, in merito alla prossima scadenza, quella del 30 giugno, Fitto ha chiarito che la data di fine marzo è soltanto un termine intermedio non vincolante e che i progetti vanno conseguiti entro la consueta scadenza semestrale di giugno.
“Se noi oggi capiamo, e lo possiamo capire anche da questa Relazione, che alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati, ed è matematico, è scientifico che sia così, dobbiamo dirlo con chiarezza e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa”.
“L’orizzonte temporale di questo governo porta a fare una valutazione su come recuperare le risorse di quei progetti che non hanno una capacità realizzativa entro il 2026”, aggiunge il ministro, sottolineando che l’opportunità del Pnrr “non è per sempre”, quindi bisogna “valutare in modo oggettivo la necessità di modificare alcuni obiettivi”. Inoltre, osserva, “bisogna aprire una valutazione attenta per capire come recuperare le risorse di quei progetti che sono all’interno del Pnrr, ma che hanno una capacità di spesa che consentono un riallineamento con la Coesione”.