Agenpress – Iniziate a Genova le operazioni di sollevamento della trave che sorreggerà il primo impalcato del nuovo viadotto sul Polcevera tra le pile 5 e 6.
E’ una struttura lunga 50 metri, costruita in acciaio, dal peso di 500 tonnellate e verrà issata a quasi 50 metri di altezza. E’ la prima di 19 campate che costituiranno il nuovo viadotto: 16 da 50 metri e 3 da 100 metri.
Poco prima delle 10 sono arrivati nell’area del cantiere il premier Giuseppe Conte e la ministra dei Trasporti Paola De Micheli. Il premier e la ministra sono stati accolti dal sindaco Marco Bucci, dal governatore ligure Giovanni Toti, dall’architetto Renzo Piano e dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova. Poi è iniziata la cerimonia.
Una sirena ha annunciato l’avvio delle operazioni di varo in quota dell’impalcato. L’impalcato è poi salito sino a 50 metri di altezza con due gru in grado di sollevare 650 tonnellate.
Alle 11:17 è stato posato il primo impalcato tra le pile 5 e 6 a 50 metri d’altezza I primi 50 metri di acciaio del nuovo ponte sono stati issati fra le pile 5 e 6, che in questi mesi sono cresciute fino a arrivare a oltre 40 metri di altezza. Questa è la prima delle 19 campate che costituiranno l’intera opera.
“Questo ponte non è solo il ricordo di una grande tragedia ma anche la certezza che quando stiamo tutti insieme diamo un segnale che noi, in Italia, riusciamo a fare le cose giuste nei tempi giusti”, ha detto il sindaco Marco Bucci. “E’ un ponte che riguarda il dna dei genovesi, che ha un impalcato forte come l’acciaio e che somiglia a una nave e per i genovesi andare per mare significa dare ricchezza alla nostra città. Poi ci sono le pile che vanno su una dopo l’altra ‘cianin cianin’ come diciamo a Genova”.
L’architetto Renzo Piano ha voluto fare delle raccomandazioni a chi si occupa della costruzione del nuovo viadotto: “Parlo per un migliaio di persone, un esercito che sta costruendo il ponte. Da saldatori a ingegneri. Costruire è un gesto collettivo. Far nascere una cosa è bellissimo. Questo costruire è un gesto di speranza, di pace. Un ponte è speciale, unisce, è un gesto di pace. Grazie a tutti. In Giappone per tradizione gli architetti parlano poco dicono agli operai state attenti lavorate in sicurezza. Noi lavoriamo al tavolo seduti in sicurezza voi siete gli acrobati operai, ma lavorate in sicurezza”.
Sul tema della sicurezza è intervenuto Conte, rassicurando che “è un impegno del governo, l’impegno che la sicurezza sia un imperativo morale categorico”. Il premier ha inoltre sottolineato l’importanza di non dimenticare le 43 vittime: “Il progetto rappresenta il riscatto ma ha incorporato il ricordo delle vittime”.
“Non vi nascondo l’emozione. – ha detto la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli – Un ricordo commosso alle famiglie delle vittime che ho incontrato recentemente a Genova. Questa città straordinaria ferita ma mai piegata è simbolo di cosa le persone possono fare quando decidono di cambiare. Un segno di gratitudine a tutte le persone che in silenzio lavorano per la ricostruzione del ponte e della comunità. Da ministro raccolgo quanto detto da Piano: le regole della sicurezza le abbiamo, raccolgo l’impegno a farle rispettare. Io credo che un ponte che è il simbolo di un’unione è il simbolo di quello che l’Italia intera vuole fare per Genova e con Genova”.