Agenpress. Mentre l’iniziativa di Trump sui dazi dal punto di vista economico ha qualche ragione perché da anni la Germania sta esagerando sul terreno dell’avanzo commerciale invece non ha giustificazioni né politiche né morali il passo fatto qualche giorno fa a proposito del ritiro delle truppe americane dal confine siriano per tre ragioni di fondo: perché ha dato via libera all’attacco di Erdogan contro i curdi, perché ridarà spazio a Isis, perché costituisce un altro favore fatto a Putin per cui aumenta ulteriormente il ruolo della Russia nel Medio Oriente.
Si tratta comunque di un autentico tradimento fatto ad un popolo la cui azione militare è stata decisiva per infliggere allo jihadismo un colpo durissimo. Non vogliamo neanche sottacere il fatto che i curdi offrono un modello anche per ciò che riguarda il rapporto uomo-donna sul quale, come è noto, l’islamismo dà il peggio di sé stesso. Nel momento in cui viene meno il ruolo multilaterale in politica estera da parte degli Usa, come ha ricordato a suo tempo il generale Mattis, ecco che gli effetti sono drammatici in tutte le zone del mondo.
La disarticolazione in atto dell’amministrazione americana è anche all’origine della vicenda avvenuta in Italia per l’incontro consentito dal premier Conte dal ministro della Giustizia americano Barr con il capo del Dis. Finora era la Cia a parlare con i dirimpettai dei servizi delle altre nazioni e di questi incontri, giustamente, non si veniva a sapere nulla o quasi nulla. Adesso però Trump non si fida né della Cia né dell’Fbi e quindi manda in giro o ministri come Barr o, peggio ancora, il suo avvocato personale Rudolph Giuliani.
Così Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Liberta’, ex presidente della commissione affari esteri della Camera.