Agenpress – Tra “tutti quelli che sono stati arrestati” nelle violenti proteste contro il rincaro della benzina delle ultime settimane in Iran “ci sono certamente alcuni innocenti e dovrebbero essere liberati. Alcuni hanno commesso una trasgressione, non un crimine”. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani.
“I criminali devono essere trattati secondo la legge” e tra questi c’è “chi ha partecipato a questi incidenti in modo organizzato”, ha aggiunto, confermando che le “confessioni” dei responsabili verranno trasmesse pubblicamente. “Vedrete che hanno pianificato” queste azioni “per più di due anni” con i loro “capi all’estero”. Teheran ha accusato Usa, Arabia Saudita e Israele di aver sostenuto e fomentato le violente manifestazioni condotte da “teppisti”.
“Alcuni hanno incendiato una gomma. Dobbiamo punirli solo per quello che hanno fatto”, che “non è giusto, ma non dobbiamo essere troppo duri con questa gente”, ha spiegato Rohani, chiedendo invece severità contro chi ha commesso atti di violenza o usato armi.
La Repubblica islamica ha confermato l’arresto di oltre duemila persone, precisando che molte sono state rilasciate, mentre non ha fornito dati precisi sui morti, respingendo tuttavia come “menzogne assolute” le cifre di almeno 208 vittime accertate diffuse da Amnesty International. Secondo l’ong, il numero reale potrebbe però essere molto maggiore.