Agenpress – Sono giorni che molti schieramenti politici, impegnati a modificare con emendamenti, il D.L. n. 18/2020, che di fatto consentirebbe uno scudo civile, penale ed erariale, a favore di coloro che, nell’emergenza Covid 19, si trovano ai vertici delle strutture pubbliche e private.
Questo renderebbe esente, i vertici, da ogni responsabilità per le eventuali scelte organizzative viziate da incapacità, negligenza o imperizia, in barba ad ogni principio di diritto e di giustizia. Appare scorretto cambiare le regole, nel mentre siamo nel pieno vortice dell’emergenza sanitaria pandemica.
E’ inimmaginabile che gli operatori sanitari danneggiati, che hanno svolto le proprie prestazioni, non possano agire a tutela dei propri diritti nei confronti delle strutture sanitarie pubbliche o private, tranne che non viene dimostrato, a loro carico, il dolo o la colpa grave.
È inaccettabile che gli operatori danneggiati, del Comparto Sicurezza e della Difesa ecc., esposti al rischio biologico con relativo contagio, non possano agire a tutela dei propri diritti nelle sedi opportune. Addirittura applicabile anche al Preposto, figura prevista dal D. legs.vo n. 81/2008.
Si parla tanto di ANGELI BIANCHI, (medici, infermieri, forze di polizia ecc.), esposti al rischio biologico, che lavorano in prima linea, in molti hanno perso la vita, hanno contratto il Covid 19, si sono stressati e alla fine questo è il riconoscimento: ripagati con un colpo di spugna.
Il quartier Generale della Ciisa, (Confederazione Italia Indipendente Sindacati Autonomiche) vede a capo il Dott. Chierchia Romeo, spiega: “Chi ha sbagliato deve pagare, non importa se politico tecnico o amministrativo. Tutti sapevano, in molti hanno sottovalutato la gravità e taciuto, altri sono intervenuti in ritardo nel predisporre le giuste tutele. In generale le scelte fatte dal Governo Conte, sono state gravissime e sono tardive. In tanti sono morti sulle ambulanze e senza avere la possibilità di poter entrare negli ospedali. Non è giusto che alla fine, i politici, perseguono la strada dello Scudo legale. Evviva l’Italia.”.