Agenpress – I ritardi, gli errori e le informazioni contraddittorie rese dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito all’emergenza coronavirus potrebbero realizzare l’ipotesi di concorso in epidemia colposa. Ad accertare l’operato dell’Oms sarà ora la Procura della Repubblica di Milano, chiamata ad esprimersi sulla vicenda da un esposto presentato dal Codacons.
“Chi aveva il compito e l’obbligo di fornire informazioni accurate, tempestive ed indipendenti per dare importanti raccomandazioni e prendere decisioni sulla salute pubblica, ovvero l’Oms – nella persona del direttore dell’agenzia Tedros Adhanom Ghebreyesus, potrebbe avere avuto invece possibili responsabilità contribuendo alla diffusione dell’epidemia all’origine, impedendo di salvare migliaia di vite e creando danni economici in tutto il mondo – scrive il Codacons nell’esposto – Ritardi nella comunicazione del pericolo, suggerimenti sbagliati circa le norme di comportamento da adottare, indicazioni contraddittorie, ripensamenti e repentini cambi di direzione, con le autorità sanitarie italiane che si sono affidate totalmente ai dettami dell’Oms e, in qualche modo, potrebbero avere pagato le conseguenze di questo modus operandi, laddove l’Oms avrebbe sottovalutato l’emergenza coronavirus e poi dato le linee GUIDA errate”.
Per il Codacons potrebbe dunque emergere una responsabilità del direttore dell’agenzia Ghebreyesus, che aprirebbe scenari idonei a configurare sia il reato di epidemia colposa sia il reato di epidemia dolosa e concorso in epidemia dolosa, con possibile configurarsi del dolo eventuale.
“L’aver sottovalutato l’emergenza e fornito suggerimenti sbagliati circa le norme di comportamento da adottare – scrive ancora il Codacons nell’esposto alla Procura di Milano – non consentendo alla collettività di prendere decisioni tempestive sulla salute pubblica, sono conseguenze delle omissioni che, seppur non volute, sono sicuramente accettate in quanto il mancato assolvimento delle proprie funzioni ha avuto le conseguenze ben conosciute verificando l’applicabilità dell’art. 10 del c.p. e quindi l’operatività della legge penale italiana nonché tutte le ipotesi che verranno ravvisate dalla S.V a carico di tutti coloro che soggetti istituzionali e/o pubblici e/o privati verranno individuati come responsabili chiedendo l’esercizio dell’azione penale”.