Agenpress. “Egregio Signor Presidente della Repubblica, le scriviamo perché riteniamo stia proseguendo, aggravandosi, una pericolosa deriva che minaccia lo stato di diritto e le basilari regole democratiche del nostro Paese. Ci riferiamo in particolare alla intenzione, che pare in queste ore concretizzarsi, di fissare la data delle prossime scadenze elettorali e referendarie per il 20 e 21 settembre.
È quanto scrivono in una lettera inviata al Capo dello Stato Sergio Mattarella, Emma Bonino (Senatrice di +Europa), Benedetto Della Vedova (Segretario di +Europa), Riccardo Magi (Deputato +Europa-Radicali), Massimiliano Iervolino (Segretario Radicali Italiani), Giulia Crivellini (Tesoriera Radicali Italiani), Igor Boni (Presidente Radicali Italiani), Angelo Bonelli (Europa Verde e coordinatore esecutivo Verdi), Elena Grandi (Europa Verde e co-portavoce Verdi) e Marco Boato (Europa Verde e Esecutivo nazionale Verdi).
“Una campagna elettorale nel mese di agosto – affermano gli esponenti di Radicali Italiani, +Europa, Europa Verde – non consentirebbe alle forze politiche di poter informare adeguatamente gli elettori dei propri programmi e delle proprie proposte. Inoltre, la raccolta delle firme necessarie per accedere alle elezioni da parte delle liste che non possono usufruire delle esenzioni previste dall’attuale assetto normativo, si dovrebbe svolgere nel mese di luglio e in parte ad agosto, con le città vuote e nella assoluta impossibilità di reperire autenticatori disponibili.
Questo in un contesto in cui – sottolineano i firmatari – malgrado le sollecitazioni e le proposte di molti, restano ancora invariate le norme sulla raccolta delle firme. Ad aggravare questa situazione, in un momento di emergenza sanitaria, ci sono le restrizioni dovute alla necessità di mantenere basso il rischio di contagio, con l’obbligo di distanziamento e di sanificazione continua, che rendono sostanzialmente inattuabile la raccolta delle firme, se non al costo di esporre attivisti e cittadini a un grave rischio evitabile”, prosegue il testo. “Si tratta di un evidente vulnus del principio di parità dei mezzi tra tutti i concorrenti: occorre a nostro avviso prendere atto della impossibilità di assicurare, per le date del 20 e 21 settembre proposte, le corrette condizioni di svolgimento delle competizioni elettorali”, conclude la lettera.
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