Carceri, dopo rivolte, Fratelli D’Italia e il Sindacato della Polizia Penitenziaria SIPPE chiedono “Squadra Antisommossa”

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Agenpress. In relazione  alle decine e decine di sommosse e rivolte carcerarie che si sono registrate negli ultimi mesi, il deputato di Fratelli d’Italia Andrea  Delmastro delle Vedove, Presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, ha presentato oggi un’interrogazione scritta al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, chiedendogli se intenda istituire con proprio decreto, un’apposita “squadra antisommossa” per fronteggiare eventi critici rilevanti, come le rivolte, all’interno dei penitenziari. 

 

“L’interrogazione dell’onorevole Delmastro Delle Vedove – afferma Alessandro De Pasquale Presidente del SIPPE – nasce anche grazie alla nostra richiesta fatta ai vertici del Dap con la quale avevamo fortemente sollecitato l’istituzione di una squadra antisommossa della Polizia Penitenziaria, ben addestrata per fronteggiare con idoneo equipaggiamento, con metodo e non più in modo improvvisato, sommosse, tentativi di evasione di massa e comunque ogni evento critico rilevante che potesse pregiudicare la sicurezza del carcere”. 

 

Anche il partito della Meloni, attraverso l’interrogazione, sollecita l’istituzione di questa squadra speciale della Polizia Penitenziaria perché – si legge nel documento – nel corso delle diverse rivolte gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria hanno dovuto, pur sotto organico e con scarsa dotazione, fronteggiare, con rischio per l’incolumità personale, detenuti rivoltosi armati di spranghe, coltelli e olio bollente e ad oggi non è ancora noto quali procedimenti siano iniziati nei confronti dei rivoltosi. 

 

Addirittura – afferma Delmastro Delle Vedove nella sua interrogazione- notizie stampa riportano, incredibilmente, procedimenti ai danni degli agenti della polizia penitenziaria per avere sedato le sommosse e le rivolte con un gradiente di violenza ritenuto eccessivo; gli agenti della Polizia Penitenziaria, dunque, oltre a dover fronteggiare le sommosse e le rivolte, ora dovranno affrontare procedimenti penali a loro carico. 

 

L’istituzione di questa squadra ben addestrata ed equipaggiata – conclude De Pasquale –  potrebbe evitare improvvisazioni nella gestione di eventi come quelli a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, perché la sicurezza nel carcere è presupposto fondamentale per l’attuazione del trattamento penitenziario del condannato e non il contrario.

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