AgenPress. Voucher e turismo in Italia, avviata la procedura di infrazione. Vuolo: “Basta voucher, ennesimo bluff e danno al settore turistico”.
Da qualche settimana, sono state varie e tante le segnalazioni di viaggiatori che, pur comprando pacchetti turistici dati per certi, si sono ritrovati con email che annunciavano la nullità degli stessi ed un voucher. E nessuna possibilità di scelta. Una prassi scorretta che ha portato, nel settore aereo, l’Enac a intervenire ricordando che “l’emissione del voucher per i voli cancellati non è permessa dal regolamento comunitario”.
Da qualche ora poi, i voucher sono finiti sotto la lente della Commissione europea che ha avviato una procedura di infrazione verso l’Italia e altri nove Paesi.
“Finalmente l’Europa si sveglia e 10 paesi, tra cui l’Italia, dovranno intervenire senza ambiguità – spiega Lucia Vuolo, europarlamentare della Lega – Quel timido segnale di ripresa che giunge dell’acquisto di pacchetti turistici non può essere oggetto di speculazioni a danno dei viaggiatori”.
“Nel settore turistico si applicano ancora norme nazionali che consentono agli organizzatori di pacchetti turistici di emettere dei buoni, anziché rimborsare in denaro i viaggi annullati, o di posticipare il rimborso oltre il periodo di 14 giorni stabilito nella direttiva sui pacchetti turistici” spiega la Commissione europea. In questo contesto, è l’Esecutivo europeo a ricordare che “conformemente al diritto dell’UE, i passeggeri hanno tuttavia il diritto di scegliere tra il rimborso in denaro e altre forme di rimborso, come un buono”. E proprio su questa base, nasce l’avvio della procedura di infrazione.
“Eliminiamo i voucher e ridiamo certezze al settore. Siamo arrivati al paradosso che non compro perché se il viaggio viene annullato non rivedrò i soldi vincolati infatti a buoni spesa. Il Governo italiano ora deve finirla con le mille ambiguità che lo stanno contraddistinguendo – conclude la Vuolo – Se pago per un servizio che viene annullato, deve essere previsto il rimborso sic et simpliciter. In questo modo, prassi scorrette saranno spazzate via dalla certezza che, male che vada, i denari spesi ritornano ai viaggiatori dando così la possibilità di rivolgersi altrove”.