Coronavirus. Esperto, esisteva giĆ  nel mondo prima di scoppiare in Cina, era “dormiente”

Agenpress – Il Ā coronavirus potrebbe essere rimasto inattivo in tutto il mondo ed ĆØ emerso quando le condizioni ambientali erano giuste per svilupparsi.

Questa l’opinione espressa al quotidiano britannico The Telegraph dal dottor Tom Jefferson, esperto e tutor associato presso il Center for Evidence-Based Medicine (CEBM) dell’UniversitĆ  di Oxford e professore invitato alla Newcastle University.

Ā “Penso che il virus fosse giĆ  qui: qui significa ovunque. Potremmo aver avuto a che fare con un virus dormiente che ĆØ stato attivato da condizioni ambientali”.

“C’ĆØ stato un caso alle Isole Falkland all’inizio di febbraio. Da dove ĆØ arrivato? I passeggeri a bordo di una nave da crociera in viaggio tra l’arcipelago della Georgia del Sud e Buenos Aires sono stati sottoposti al test e l’ottavo giorno della traversata, quando hanno iniziato a navigare verso il mare di Weddell, hanno registrato il primo caso: il virus si trovava forse nel cibo pronto che ĆØ stato scongelato, attivando cosƬ l’infezione?”.

“Cose strane come questa erano giĆ  successe con l’influenza spagnola”, ha spiegato il docente universitario. “Nel 1918, circa il 30% della popolazione delle Samoa occidentali morƬ di influenza spagnola e non avevano avuto alcun contatto con il mondo esterno”. “La spiegazione potrebbe essere che questi agenti patogeni non vengono nĆ© vanno da nessuna parte. Sono sempre qui e qualcosa li accende, forse la densitĆ  di popolazione umana o le condizioni ambientali. Ed ĆØ questo quello che dovremo capire”.

“Dobbiamo porci queste domande. Dobbiamo iniziare a ricercare l’ecologia del virus, capire come ha avuto origine, come ĆØ mutato. Penso che il virus fosse giĆ  qui, e ā€œquiā€ significa ovunque. Potremmo essere davanti a un virus dormiente che ĆØ stato attivato dalle condizioni ambientali”.

La tesi si rafforza grazie alla scoperta di alcuni virologi spagnoli, che la scorsa settimana hanno annunciato di aver trovato tracce del coronavirus inĀ campioni di acque reflue raccolti nel marzo 2019, circa dieci mesi prima che Wuhan diventasse il focolaio del mondo. Anche in Italia, giova ricordarlo, alcune tracce del virus sono state rinvenute nei campioni di acque reflue di Milano e Torino risalenti aĀ metĆ  dicembreĀ 2019. E in Brasile una analisi analoga riporta aĀ novembre.

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