AgenPress. Il senatore di Forza Italia Lucio Malan, co-presidente dell’IPAC (alleanza internazionale interparlamentare sulla Cina), ha dichiarato: “Tra meno di 48 ore il ministro degli Esteri Luigi Di Maio incontrerà il suo omologo cinese Wang Yi nella sontuosa cornice di Villa Madama. Ma nulla trapela sui contenuti e sulle motivazioni dell’incontro. Io domando: è credibile che tutto sia stato organizzato negli ultimi 20 giorni? E se così fosse: perché questa fretta?
Mi sembra molto più probabile che l’importante incontro sia stato programmato da tempo, ma non si volesse dare al Parlamento il modo per parlarne e impegnare il ministro Di Maio su certi argomenti e certe posizioni. Del resto Di Maio ha condotto per anni, come leader del M5S, una campagna per indebolire Senato e Camera, il cui taglio di rappresentanza è stato celebrato con scomposte cerimonie dove i rappresentanti del popolo sono definiti ‘poltrone’ e rappresentati come tali.
Indubbiamente su questo la Cina fa scuola, così come sulla sistematica violazione dei diritti umani, che ha avuto anche la copertura dell’astensione dell’Italia quando il mese scorso si è trattato di condannarla al Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu. In ogni caso torno a chiedere al ministro Di Maio di sollevare alcuni temi nel colloquio e di darne conto nell’annunciata successiva conferenza stampa e in caso contrario di spiegare subito al Senato il perché: le pesanti violazioni dei diritti umani in Cina, la persecuzione dei cristiani, le sterilizzazioni e gli aborti forzati sulle donne uigure, la legge sulla sicurezza di Hong Kong, operante anche su qualunque persona anche al di fuori della Cina, gli accordi Pechino-Teheran, che rafforzano il regime dei mullah, sostenitore del terrorismo internazionale.”