Giappone. Yoshihide Suga, raccoglitore di fragole, eletto premier

AgenPress –  Yoshihide Suga, nominato lunedì scorso leader del partito liberal-democratico in Giappone, è stato eletto nuovo premier in una sessione straordinaria del Parlamento, ottenendo 314 voti sui 465 disponibili alla Camera dei Rappresentanti. Il 71enne Suga, capo di Gabinetto dal 2012, succede al dimissionario Shinzo Abe, dopo quasi otto anni ininterrotti alla guida del governo.

Figlio di coltivatori di fragole, Yoshihide Suga,  dopo aver passato anni a tessere e disfare trame, senza comunque scansare incarichi importanti, nel corso della lunga carriera politica ha ricoperto mansioni di primo piano, solo per fare un esempio nel 2006 viene nominato ministro degli Affari interni e delle comunicazioni e ministro per la Privatizzazione dei servizi postali – la scelta del Partito liberal democratico come suo nuovo leader in seguito alle dimissioni di Shinzo Abe, non era poi così scontata.

Il nuovo capo dell’esecutivo ha ribadito sin dall’inizio la sua intenzione di promuovere le riforme del suo predecessore, in primo luogo l’approccio macroeconomico denominato ‘Abenomics’, che riguarda l’attuazione di una politica monetaria espansiva, un incremento della spesa pubblica e un programma di riforme strutturali con un aumento degli investimenti del settore privato.

Dal punto di vista economico, rafforzerà l’Abenomics ( che vedrà una politica monetaria espansiva unita a un deciso stimolo fiscale da parte della Banca centrale) per far uscire il Giappone dalla crisi provocata dal coronavirus. A lui anche il compito di salvare le Olimpiadi di Tokyo slittate al 2021 per covid-19.

Per Suga, l’alleanza con gli Stati Uniti non si tocca anzi deve essere ulteriormente approfondita entro “i limiti della costituzione pacifista del Giappone”, ha dichiarato. Per quanto riguarda la Cina e il legame con Pechino, Suga si barcamenerà a salvaguardare un rapporto che tuteli sicurezza e interessi economici.

Le cancellerie di mezzo mondo hanno gli occhi puntati su di lui, visto che il Giappone resta comunque la terza economia del mondo dopo quelle di Stati Uniti e Cina.

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