AgenPress – “I rischi per le prospettive di crescita dell’area dell’euro rimangano orientati al ribasso” e “le prospettive per l’espansione del Pil in termini reali sono state riviste al rialzo per il 2020, mentre rimangono pressoché invariate per il 2021 e il 2022”. E’ quanto scrive la Bce nel suo bollettino mensile. Le proiezioni indicano una crescita annua del Pil in termini reali pari al -8,0% nel 2020, al 5,0% nel 2021 e al 3,2% nel 2022.
“Tale valutazione – scrivono da Francoforte – riflette in ampia misura il carattere ancora incerto delle implicazioni della pandemia sotto il profilo economico e finanziario”. Infatti, ricorda il bollettino, “data l’eccezionale incertezza che attualmente caratterizza tali prospettive, le proiezioni includono due scenari alternativi, uno moderato e uno grave, che corrispondono a ipotesi diverse sull’evoluzione della pandemia”.
La crisi legata al Covid, afferma l’Eurotower nel suo bollettino, “ha rappresentato un triplice shock per l’economia mondiale”. “A differenza delle crisi passate – spiegano a Francoforte -, questa crisi ha colpito in modo particolarmente grave i consumi privati nel primo semestre del 2020. In prospettiva, se è probabile che gli effetti negativi delle misure di contenimento verranno meno e che la produzione mondiale registrerà un graduale recupero, la perdurante incertezza circa le prospettive economico-sanitarie continuerà a gravare sui consumi, frenando così una ripresa più vigorosa dell’attività economica”.
“Guardando al futuro, un’ulteriore e durevole ripresa continua a dipendere in larga misura dall’evoluzione della pandemia e dal buon esito delle politiche di contenimento”, scrive subito dopo aggiungendo: “L’incertezza riguardo l’evoluzione della pandemia attenuerà verosimilmente il vigore della ripresa nel mercato del lavoro, nonché nei consumi e negli investimenti; d’altro canto l’economia dell’area dell’euro dovrebbe ricevere sostegno dalle favorevoli condizioni di finanziamento, dall’orientamento espansivo delle politiche di bilancio e dal rafforzamento dell’attività e della domanda a livello mondiale”.