AgenPress. Parliamo di un attualissimo caso di cronaca che purtroppo ha ad oggetto nuovamente la violenza sulle donne. Parleremo, grazie alla collaborazione e all’intervento dell’Avv. Arianna Tabarracci, della Signora Patrizia.
Una donna che deve essere presa ad esempio per l’enorme forza dimostrata nel riuscire a fuggire, nel riuscire a denunciare e nell’affrontare un processo che per le vittime di violenza è sempre durissimo anche e soprattutto dal punto di vista psicologico. La vicenda, trattata anche dai media, è tristemente nota.
Patrizia è la donna abusata e segregata in un pollaio per un mese dall’ex cognato. Legata a una branda ed alimentata solo con acqua e biscotti. Costretta dal suo aguzzino ad inviare al figlio un messaggio per far credere allo stesso che lei fosse scappata. In questo modo si sarebbe assicurato che nessuno l’avrebbe cercata ma questo gesto è stato un ulteriore violenza su Patrizia. A Patrizia sono stati tagliati i capelli con una forbice in modo da snaturarla ancora di più. Solo dopo un mese, quando finalmente non era più stordita e sedata, Patrizia è riuscita a scappare.
La stessa, ricordando quei momenti, ha dichiarato “Ho fatto sei chilometri per scappare da quel bosco maledetto e a quel punto mi è venuta voglia di denunciarlo quell’assassino”. Patrizia ha denunciato e la sua denuncia, la sua forza e coraggio, ha portato al processo.
Lei si è costituita parte civile, partecipando a tutte le udienze, ed è stata assistita dall’Avv. Arianna Tabarracci che ci ha concesso questa intervista per meglio comprendere come si è svolto il processo e le dinamiche che hanno caratterizzato il comportamento di tutti i soggetti coinvolti.
1) Come si è svolto il processo: nello specifico che tipo di atteggiamento è stato assunto nei confronti della vittima da parte del Pm, del Giudice e dell’imputato?
Il processo si è svolto innanzi al GIP di Firenze, Dott.ssa Zatini, a carico di tre imputati.
Z.A. assolta in quanto la perizia disposta dal giudice ha stabilito il vizio totale di mente. La stessa è ricoverata, ormai da tempo, in una struttura per gravi motivi di salute.
R.T. che ha concorso con R. M. alla commissione di diversi reati. Che ha revocato l’istanza di patteggiamento presentata all’udienza di giugno scegliendo il rito ordinario.
R.M. ex cognato della vittima, il soggetto principale delle violenze, attualmente detenuto a Sollicciano per altre cause, è stato condannato ad anni nove e mesi sei con rito abbreviato oltre al pagamento delle spese.
Debbo rilevare che Ricci è apparso, sin dalla prima udienza, aggressivo e minaccioso. Sembrava voler ostacolare il processo, subissando il GIP di lettere scritte dal carcere. In Tribunale interrompeva continuamente l’udienza con spontanee dichiarazioni.
Il PM, Dott.ssa Beatrice Giunti, che ringrazio per l’indagine svolta con professionalità e accuratezza, si è dimostrata da sempre, anche nel corso delle indagini, vicina alla persona offesa, Patrizia, e sempre si è interessata alle sue condizioni.
Il Giudice per le indagini preliminari ha svolto il suo ruolo con la massima professionalità ed imparzialità.
2) Quali sono stati realmente i reati contestati?
I reati contestati sono molteplici.
Sequestro di persona, stato di incapacità procurato, lesione personale aggravata, violenza privata, violenza sessuale, rapina, falsità di atti pubblici, circonvenzione di persone incapaci, furto.
3) Perché alla fine è stato condannato a 9 anni?
L’imputato è stato condannato a 9 anni e mesi sei per la scelta del rito abbreviato. Il rito abbreviato, infatti, prevede l’applicazione di un terzo della pena. Lo stesso è stato assolto da due capi imputazione: ossia del reato di furto e falso.
4) Sono state concesse attenuanti? Quali nel caso?
Non è stata concessa alcuna attenuante. Non avrebbe, inoltre, potuto ottenerle poiché pluri-recidivo
5) Pensate di ricorrere in Appello?
Dovrò attendere e leggere le motivazioni della sentenza. Il GIP la depositerà nel termine di 90 giorni. Sono comunque soddisfatta della provvisionale (la condanna al pagamento anticipato del denaro che si presume inferiore a quella che successivamente potrà essere liquidata). In favore di Patrizia, infatti, è stata liquidata una somma pari ad € 50mila. Alla luce delle poco floride condizioni economiche di Patrizia riscuotere la provvisionale esecutiva di 50mila euro sarebbe fantastico. Il sig R. alla fine percepisce uno stipendio!
6) Come è stato il percorso di preparazione con Patrizia?
Patrizia fin da subito, malgrado fosse molto spaventata, ha mostrato una forte determinazione a partecipare al processo finalizzato ad ottenere la punizione del suo aguzzino. Sempre si è presentata alle udienze mantenendo la calma. È stata molto supportata dal figlio sempre presente. Spesso mi telefona chiede ed io cerco di sollevarla. Ascolto anche i suoi problemi e le sue parole. È una persona molto riservata.
7) Cosa ha caratterizzato questo percorso?
Sicuramente l’attenzione dei mass media che l’hanno aiutata sia economicamente, sia dando pubblico risalto alla sua storia. Ad oggi la violenza sulle donne è un annoso, grave e sentito problema anche nel nostro Paese. Abusi, stupri, violenze psicologiche, fisiche, matrimoni forzati, mutilazioni genitali, e molte altre sottili ma evidenti forme di sopruso ai danni di donne e bambine tradite spesso da chi, impropriamente, in nome dell’amore, delle tradizioni, della religione, della cultura, lede la loro dignità violandone il corpo. Ambienti domestici, come nel caso di Pontassieve, e di vita quotidiana possono divenire prigioni. Questo tipo di violenza è ampiamente sottostimato in quanto sono poche le donne che trovano il coraggio di denunciare i propri partner o familiari violenti sia per vergogna che per mancanza di mezzi economici. Inoltre solo per una percentuale scarsa dei casi denunciati si aprono procedimenti giudiziari e solo in casi ancora più limitati i processi si chiudono con una condanna dei colpevoli, mentre sono ancora numerosi i Paesi che non hanno una legge sulla violenza domestica.
8) Cosa prova una donna avvocato nel difendere una donna vittima di violenza?
Grande soddisfazione per la mia cliente che dovrebbe essere un esempio per tutte le donne. Ad oggi è importante denunciare qualsiasi comportamento inadeguato.
9) Qual è stata la reazione di Patrizia innanzi alla lettura della sentenza?
Piangeva, ed avrebbe voluto una condanna più aspra. Il suo timore che il suo aguzzino possa uscire con qualche beneficio.
10) Quanto in un procedimento avente ad oggetto la violenza sulle donne incide l’opinione pubblica?
Riguardo l’opinione pubblica questi processi sono per la collettività “sentiti”, Sinceramente non credo che i giudici siano influenzati dall’opinione pubblica, come erroneamente si pensa o almeno non lo sono stati in questo caso.