AgenPress. Bene ha fatto il presidente della FNOMCEO – secondo la Cisl Medici – a rappresentare la contrarietà dei medici su quella parte del provvedimento adottato dalla Regione Lazio che prevede la somministrazione e inoculazione dei vaccini antinfluenzali nelle farmacie senza – si legge nella nota Fnomceo – “nessun accenno a interpellare i medici.
C’è aria di ricorsi – prosegue la nota a firma di Luciano Cifaldi, segretario della Cisl Medici Lazio, e di Benedetto Magliozzi, segretario della Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti.
Evidentemente non è bastata la sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio che ha annullato l’ordinanza della Ragione Lazio che stabiliva l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale e pneumococcica per tutto il personale sanitario, pena la temporanea inidoneità al lavoro per il personale sanitario.
Già da tempo la Cisl Medici aveva evidenziato come nei mesi scorsi l’ordinanza regionale era giunta all’improvviso senza consultare in alcun modo le organizzazioni sindacali dei lavoratori della sanità. Il sindacato ritiene che sia non concepibile l’esclusione dei medici, unici legittimati a porre in essere atti clinici sul paziente, che non sono mai stati coinvolti su decisioni che riguardano non solo le competenze della professione ma anche la salute stessa dei cittadini.
“Ci dispiacerebbe – conclude la nota della Cisl Medici – che questo ulteriore attacco alla professione medica possa essere poi derubricato ad una semplice provocazione. I cittadini e gli operatori sanitari non hanno bisogno di improvvide fughe in avanti per quanto riguarda la tutela della salute pubblica.
La Regione Lazio ritiri l’ordinanza e utilizzi al meglio la rete dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali, dei distretti sanitari e dei dipartimenti di prevenzione delle Asl per ottimizzare l’adesione alla campagna vaccinale antinfluenzale per quanti vorranno usufruirne”