Sen. Fiammetta Modena (FI): “Giustizia al collasso”

Dura presa di posizione della senatrice di FI Fiammetta Modena contro il Governo Conte per lo stato comatoso in cui annaspa la giustizia in Italia. L’esponente di FI in Commissione Giustizia al Senato sposa in pieno le tesi del Presidente delle Camere Penali Italiane prof. Giandomenico Caiazza


AgenPress. Lo stato della giustizia in Italia è al collasso. Ogni giorno migliaia di avvocati e di studi legali sono bloccati, con l’alibi dell’emergenza da Covid, da una burocrazia quasi infernale e assurda – a parlare è la senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena, membro della commissione giustizia – condivido in pieno, e farò mia la protesta dei penalisti italiani che spiegano bene il clima di questi mesi in lettera-aperta che il Presidente dell’Unione delle Camere Penali d’Italia prof. Giandomenico Caiazza ha appena inviato al ministro Alfonso Bonafede.

Ha ragione il prof. Caiazza a richiedere l’adozione di un provvedimento normativo che dia finalmente copertura legale al deposito a mezzo pec degli atti processuali (impugnazioni, memorie, istanze, documenti) da parte degli avvocati difensori. Condivido con lui e con i penalisti italiani impegnati in questa vertenza che si tratta di una misura che “tutti sentiremmo necessaria già a prescindere dalla emergenza sanitaria, per i benefici che essa comporterebbe, e che non mette conto nemmeno di dover illustrare attesa la loro ovvia evidenza. Ma il fatto che essa non venga adottata in tempi di pandemia dal Governo, con i caratteri della necessità ed urgenza che nessuno potrebbe seriamente confutare, appare un segno inequivocabile di grave disattenzione nei confronti di chi, come noi avvocati, svolge la essenziale funzione di rappresentanza e di concreto esercizio del diritto di difesa dei cittadini”.

Al Ministro Bonafede – aggiunge l’esponente forzista – che è un avvocato come lo sono molti di noi ripetiamo il principio espresso dal presidente delle Camere Penali d’Italia: “Saremmo lieti di comprendere, Signor Ministro, per quale ragione la giusta attenzione alle esigenze di tutela della salute dei protagonisti della vita giudiziaria si concentri doverosamente sui pubblici dipendenti, ma non anche sugli avvocati, patrocinatori dei cittadini utenti della giustizia”.

Come si fa a non condividere il tono della protesta degli avvocati italiani quando sottoscrivono una condizione da terzo mondo: “Assistiamo da mesi ad uno spettacolo quotidiano indecoroso, che mortifica la dignità stessa del nostro lavoro. Siamo per un verso, come è ovvio, costretti ad accedere alle cancellerie dei magistrati ed agli uffici giudiziari per depositare atti, prendere visione dei fascicoli, richiedere copie, interloquire con giudici e pubblici ministeri; ma al tempo stesso ci troviamo a farlo in una condizione inaccettabile, come fossimo fastidiosi intrusi che importunano il lavoro degli uffici, mettendo per di più a rischio -novelli untori- la salute dei padroni di casa”.

Ha perfettamente ragione il Presidente Caiazza – aggiunge la Modena –  quando spiega a Bonafede che migliaia di avvocati italiani sono costretti a districarsi tra divieti, cancellerie chiuse senza spiegazioni, prenotazioni cervellotiche per l’accesso, file ed ore di attesa con relativi assembramenti, che ci espongono a rischi di contagio evidentemente -questi- privi di rilevanza e di allarme sociale.

Questo spettacolo -lo ripetiamo, indecoroso- sottolinea il Presidente Caiazza- può e deve essere in gran parte risolto adottando il Governo, con decreto-legge, un provvedimento normativo di copertura del deposito atti e della richiesta di copie la cui assoluta necessità ed urgenza non è più oltre rinviabile”. Come gruppo di Forza Italia in seno alla Commissione giustizia del Senato difenderemo queste ragioni e faremo di tutto perché il Governo accetti i suggerimenti che oggi vengono al ministro Bonafede dai vertici delle Camere Penali.

In questi mesi – conclude la senatrice Modena – abbiamo continuamente invocato la digitalizzazione dei procedimenti, incremento di personale e una nuova e piu’ efficace cultura della organizzazione. Ma nulla e’ accaduto e nulla e’ cambiato.Gli uffici giudiziari, abbandonati a se stessi, rischiano ora la paralisi. Ministro Bonafede batta un colpo”.

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