Bitonci (Lega): “Governo non ha mai accettato le nostre proposte”

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AgenPress. Massimo Bitonci, deputato della Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla mancata collaborazione con il governo. “Fin dall’inizio della pandemia abbiamo offerto la nostra collaborazione fattiva perché è giusto che in momenti di grave crisi si cerchi di lavorare insieme –ha affermato Bitonci-. In questi mesi, non c’è stata alcun tipo di collaborazione. Abbiamo lavorato nel cercare di migliorare tutti i decreti di carattere economico, ma la risposta della maggioranza è stata sempre negativa. Questo è dovuto anche alle difficoltà interne a questa maggioranza composita, ma soprattutto è dovuto ad una certa impreparazione nella scelta di alcune misure di carattere economico, molto distante ad esempio dalle realtà delle partite iva. Le risorse messe a disposizione in questi mesi sono state notevoli, ma molte sono andate perse. Il bonus vacanze ad esempio è stato un flop clamoroso.

Oggi alle 9 c’è il famoso click-day sui monopattini quando si sta discutendo sull’ennesimo dpcm che dovrebbe portare ad ulteriori chiusure. E’ logico che non è facile contemperare misure di carattere sanitario con misure di carattere economico, però i ritardi sono stati importanti e l’opposizione non è stata ascoltata. Dal punto di vista sanitario, io continuo a ripetere fin dall’inizio che la chiusura totale di tutte le attività è assolutamente incompatibile con l’economia e si può andare avanti con dei protocolli rigidi e controlli e sanzioni, però lasciando che la gente vada a lavorare.

Per risolvere il problema dei mezzi pubblici, ci sono migliaia di bus privati fermi, c’è un caso incredibile che ho sentito di un privato proprietario di 4mila bus turistici che li ha offerti a tutti e non ha ricevuto nessun riscontro per l’utilizzo. Si poteva anche pensare di far entrare i ragazzi a scuola in orari differenziati. Dobbiamo già adesso pensare a quello che succederà dopo Natale. Capisco le esigenze di medici e del personale sanitario, ma il problema non è la gente che va a lavorare se c’è distanziamento sociale, se ci sono i mezzi che funzionano, il problema è la mancanza di controlli rigidi”.

Sull’invito di Conte a sedersi attorno a un tavolo. “Il più attivo di tutti è il Presidente Mattarella. Siamo arrivati al punto che deve essere il Capo dello Stato a tirare le orecchie al premier e a chiamare i presidenti di Camera e Senato per far sì che il parlamento collabori. Siamo pronti a collaborare, ma le nostre proposte devono essere accettate, non si può continuare a ragionare in maniera demagogica”.

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