AgenPress – Fejzulai Kujtim, l’attentatore ventenne ucciso ieri a Vienna durante gli attacchi, era stato condannato a 22 mesi di carcere il 25 aprile 2019, per aver tentato di andare in Siria ed affiliarsi all’Isis. Era stato liberato il 5 dicembre, con anticipo: in quanto giovane adulto, rientrava infatti in un regime privilegiato previsto dalla legge a tutela dei giovani. Lo ha precisato il ministro dell’Interno Karl Nehammer all’APA.
Nikolaus Rast, ex legale riferisce che Fejzulai “veniva da una famiglia assolutamente normale. Per me si tratta di un giovane che è finito in un giro di amici sbagliati. Se non avesse frequentato la moschea e avesse fatto per esempio boxe, sarebbe diventato un pugile. Non avrei mai ritenuto possibile che commettesse un attentato”, ha aggiunto Rast, condannando aspramente quanto accaduto ieri a Vienna. Nel suo viaggio verso la Siria, Fejzulai era stato fermato in Turchia, dove gli si era impedito di attraversare il confine, ed era stato rispedito in Austria. Gli inquirenti dell’antiterrorismo austriaco erano finiti sulle sue tracce anche perché la madre lo aveva segnalato come “disperso”.