Napoli. Al Cardarelli trovato un uomo morto in bagno. Sospetto caso di coronavirus

AgenPress  – Un paziente ricoverato nell’Area Sospetti del pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, con probabile infezione da Covid-19 e già in terapia, è stato trovato privo di vita nel bagno dell’area di PS. A ritrovare il corpo è stato il personale dell’ospedale che ha notato l’eccessiva permanenza dell’uomo nella toilette. Non è al momento possibile stabilire quale sia stata la causa del malore che ha portato al decesso, tuttavia la direzione sanitaria ha avviato ogni indagine necessaria.

Secondo quanto accertato finora, l’uomo si trovava nel pronto soccorso dell’ospedale Antonio Cardarelli perché sospetto di essere positivo al coronavirus, quando si è allontanato per recarsi in bagno. Trascorso del tempo, i sanitari si sono insospettiti e sono andati a controllare, trovandolo privo di vita. Con ogni probabilità potrebbe trattarsi di un malore, che non gli ha lasciato scampo, ma ora si indaga per accertare le effettive cause del decesso. “Non è al momento possibile stabilire quale sia stata la causa del malore che ha portato al decesso”, ha spiegato l’ospedale.

Poco dopo il ritrovamento del corpo, qualcuno ha però ripreso il tutto e lo ha messo su internet, causando un’ondata di indignazione popolare. Il video sarebbe stato girato negli istanti in cui il personale sanitario era andato a prendere una lettiga su cui adagiare il corpo, attualmente è in corso di identificazione. “Alla famiglia dell’uomo vanno le condoglianze della direzione strategica e di tutto il personale che si spende ogni giorno per porre un argine alla violenza di questa pandemia”, ha fatto sapere la direzione generale.

Dura la reazione di Giuseppe Longo, direttore generale dell’ospedale Antonio Cardarelli, che attacca duramente la diffusione del video in rete, definendo “deprecabile che eventi simili siano oggetto di strumentalizzazioni tese a costruire terribili e pericolose suggestioni nell’opinione pubblica”. Il direttore generale ha anche spiegato di aver avviato un’indagine interna, “tesa ad accertare chi e in che modo abbia girato e diffuso il video”, per poi rassicurare che “a tutti i pazienti dell’area sospetti, al pari di tutte le altre aree, viene sempre garantita continua assistenza da parte del personale sanitario in servizio”.

 

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