Recovery fund. Varsavia minaccia veto. I meccanismi discrezionali non possono essere accettati

AgenPress – “Negli ultimi giorni ho inviato una lettera ai leader dell’UE che mostra la nostra prospettiva sui meccanismi di condizionalità legati al bilancio dell’UE.

Innanzitutto, i meccanismi discrezionali, basati su criteri arbitrari e politicamente motivati, non possono essere accettati perché non tengono conto degli aspetti essenziali e sostanziali del diritto europeo”.
Così il premier polacco Mateusz Morawiecki, in una lettera inviata ai leader dell’Unione europea, ha minacciato un veto sul bilancio e sul Recovery fund a causa del meccanismo che lo lega al rispetto per lo stato di diritto. Lo ha reso noto Morawiecki stesso spiegando su Fb che “la Polonia non può accettare una tale versione dei meccanismi che favoriscono la preminenza dei criteri politici e arbitrari sulla valutazione del merito”.
In secondo luogo, la loro adozione potrebbe portare a sanzionare l’applicazione di due pesi e due misure, trattamento differenziato tra singoli Stati membri dell’UE
In terzo luogo, le soluzioni proposte sono contrarie alle conclusioni del Consiglio europeo di luglio 2020 e sollevano seri dubbi giuridici alla luce della formulazione dei Trattati.
Questo approccio porterà a una situazione tale che la discrezione nel caso di questo meccanismo comporterà gravi minacce allo stato di diritto nell’UE. Ecco perché la Polonia non può accettare questa versione del meccanismo che porta al primato dei criteri politici e arbitrari sulla valutazione sostanziale.

 

Già una settimana fa il premier polacco ha annunciato la possibilità del veto, se non ci sarà l’accordo sulla questione dello stato di diritto. Sdegno sulla presa di posizione del governo polacco è stato espresso su twitter dall’ex presidente del Cosiglio europeo ed ex premier polacco Donald Tusk. Per Borys Budka, il capo del maggiore partito di opposizione Piattaforma civica, una tale minaccia “è evidentemente contro i nostri interessi”.

La lettera di Morawiecki segue quella di Victor Orban, il leader ungherese, che pure ha minacciato il veto nei giorni scorsi. La Polonia, con 160 miliardi di euro per gli anni 2012 – 2027, potrebbe essere uno dei maggiori beneficiari del fondo di rilancio dell’Ue.

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