AgenPress – Si è tenuta oggi davanti a una Corte d’assise del Cairo, la preannunciata udienza in cui verrà deciso se prolungare ulteriormente o meno di altri 45 giorni la custodia cautelare in carcere per Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna in prigione da oltre dieci mesi con l’accusa di propaganda sovversiva su Facebook.
“Patrick ha partecipato all’udienza svoltasi al solito posto e la decisione del tribunale sarà resa nota domani”. A dirlo è Hoda Nasrallah, legale dello studente egiziano dell’Università di Bologna in custodia cautelare al Cairo. “Ho parlato con lui dieci minuti dopo l’udienza: sta bene ed è in buona salute”.
Patrick Zaki “ha parlato davanti ai giudici circa i suoi studi e ha detto che è un bene per il Paese che uno dei suoi figli sia professore all’estero”, ha aggiunto l’avvocatessa.
“La corte ha ascoltato la difesa degli avvocati e ha dato a Patrick la possibilità di parlare poi gli avvocati hanno presentato un memorandum che illustrava in dettaglio le argomentazioni della difesa e delineava le giustificazioni che richiedevano il rilascio di Patrick”: lo riferisce la pagina Facebook “Patrick Libero” curata da attivisti che chiedono la scarcerazione dello studente.
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia si augura “che le autorità egiziane si rendano conto che hanno superato ogni limite con questa prolungata detenzione di Patrick, con l’arresto di tre esponenti della Ong di Patrick, in cinque giorni. E che arrivi, su un versante o sull’altro, o magari su tutti e due, un segnale di inversione di tendenza. Speriamo veramente che Patrick possa essere rilasciato, così come i tre dirigenti della Eipr”.
“Conforta sapere, attraverso l’avvocata di Patrick – aggiunge Noury – che lui tutto sommato sta bene. E’ una notizia che ci dà conforto. Non ci toglie dalla mente l’angoscia per l’incertezza del suo destino giudiziario, il rammarico per non aver potuto iniziare il secondo anno del master di Bologna”.