AgenPress. La Pandemia di COVID-19 che stiamo attraversando, oltre che mostrare percorsi dolorosi per le innumerevoli vittime, sta minando tutte le nostre sicurezze che fino ad oggi pensavamo fossero consolidate come la Sanità pubblica che, nonostante universalmente sia considerata tra le migliori del mondo, sta vivendo un momento di grande difficoltà.
E’ impegno comune, pertanto, trovare nuove soluzioni che possano affrontare al meglio le nuove sfide, attraverso nuovi modelli organizzativi, strutturali e funzionali che pongano primariamente al centro di tutto la salute del cittadino.
É con questo obiettivo che il Senatore Domenico Scilipoti Isgrò, su incarico dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia e col supporto dell’ASP 5 di Messina, ha visitato insieme ai Capi Distretto del Territorio provinciale (e quando questi erano impegnati, insieme ai Coordinatori di Distretto), quasi tutti i Presidi di Continuità Assistenziale (da ora C. A.) e, preso atto di varie criticità emerse, ha creato un gruppo di lavoro in cui confluiscono varie professionalità: giuridiche; amministrative; mediche e infermieristiche e, insieme a loro, ha elaborato un Progetto pilota che sarà presentato all’attenzione dell’Assessore alla Sanità per la riorganizzazione della C. A.
Il Progetto pilota prevede anche l’apertura di Ambulatori di “Medicina integrata”, che dovrebbero, prima nella nostra Provincia e successivamente nell’ambito regionale, avviare un percorso di collaborazione e supporto con le altre figure della Medicina del territorio.
Per quanto concerne la C. A. avere un avanzamento dei suoi compiti ed una Medicina integrata, certamente sarebbe di indubbio vantaggio per il cittadino, è la considerazione fatta dal Sen. Scilipoti Isgrò, e anche a ragione della distribuzione capillare sul territorio delle sedi di C. A. questo si troverebbe ad avere livelli di assistenza (LEA) più elevati, sempre in collaborazione con la altre realtà presenti sullo stesso.
In un periodo come quello che stiamo vivendo in cui, come apprendiamo dalle cronache, anche reperire personale medico è molto difficile e, considerando che come riportato sull’ “Annuario statistico del S.S.N.” ultimo pubblicato, esistono in Sicilia 433 sedi di C. A. con 1797 medici titolari addetti, si comprende che la rivalutazione del ruolo di tali sanitari appare imprescindibile.
Come imprescindibile è la necessità di informatizzare le sedi di C. A. analogamente a quanto avviene negli altri settori, rendendole capaci di “dialogare” sia con il Distretto che con il Medico di medicina generale del territorio.
Sempre dalla visita nelle C. A. del Sen. Scilipoti Isgrò, è emerso che spesso il medico, da solo e alle volte incaricato in sedi isolate sul territorio, deve far fronte, quando capita, a situazioni di emergenza-urgenza poichè si trova ad essere il primo ad affrontare situazioni critiche in attesa dell’intervento del 118, si pensi ad. es. le cosiddette C. A. nelle Isole Eolie o nei territori collinari di difficile accesso per motivi logistici o climatici, perché di fronte ad una emergenza non esiste un medico diverso, ma un medico e basta.
Il ruolo del medico di C. A. pertanto, non può più essere solo quello di “continuare l’assistenza del Medico di medicina generale”, ma di essere formato in maniera più specifica e con l’ausilio di attrezzature adeguate al compito. Tale considerazione è stata condivisa anche dai molti medici coi quali il Senatore ha avuto modo di interloquire.
La considerazione emersa dal Gruppo di lavoro è che dotando la C. A. anche di attrezzature come un defibrillatore semiautomatico, un Telecardiografo per un E.C.G. immediato, ferri chirurgici per poter eseguire una banale sutura (lì dove ancora non ci siano), un Kit di analisi per gli Enzimi cardiaci, eviterebbe ai pazienti il disagio di dover raggiungere i Pronto soccorso spesso lontani e intasati e gratificherebbe anche la professionalità del Medico.
Anche per questo sarebbe certamente “quasi necessario” l’affiancamento di una figura professionale di tipo infermieristico, o medico, come nel caso di Alicudi, Ginostra e altri Presidi dislocati in zone disagiate; è questa la considerazione fatta dal Sen. Scilipoti Isgrò dopo aver affrontato con spirito “scoutistico” un’impervia salita per raggiungere gli abitanti sull’Isola di Alicudi; salita che ha necessitato di fermata a metà percorso per riprendere il fiato e che si è conclusa dopo circa un’ora presso l’ultima abitazione in cima all’isola. O il raggiungimento della postazione di Ginostra, lontana e in salita rispetto al molo di attracco dell’Aliscafo.
Anche la creazione della Telemedicina in tutti i Presidi di C.A. laddove non ancora presente è una delle proposte indicate dal Gruppo di lavoro e ritenute utili alla popolazione che potrebbe avere in urgenza, un consulto immediato con uno Specialista ospedaliero.
Non c’è dubbio che il ruolo del medico di C.A., riconsiderato professionalmente non meno importante rispetto ad altre FIGURE, come qualche volta si è indotti a pensare, va rivisto anche in relazione alle attività di Distretto o territoriali delle ASP.
In sintesi, se la Medicina del Territorio fosse rafforzata, come da più parti ora si invoca, molti problemi come l’esecuzione di uno “screening” per monitorare il Covid sul proprio territorio sarebbe possibile, non lasciando soli i Medici di base in tale compito con la conseguenza di appesantire ancor più il loro carico di lavoro, e ancor peggio dover chiudere e sanificare lo Studio medico se per caso ci fosse un paziente positivo, evitando inoltre di “subissare” di lavoro le U.S.C.A. e i vari Centri di raccolta ed esecuzione dei tamponi e vari “drive in”.
Molto più semplicemente ed efficacemente, i Medici di base, la Continuità Assistenziale e il Sindaco del Comune di pertinenza, si prenderebbero cura dei propri cittadini sottoponendoli, specie i soggetti fragili (tipo gli anziani nelle Case di cura) a monitoraggio rapido in loco e seguendoli alle loro abitazioni se non insorgono situazioni critiche che per altro sarebbero prontamente segnalate alle altre Autorità competenti.
A tal proposito, anche i Sindaci contattati durante il giro effettuato dal Sen. Scilipoti Isgrò si sono mostrati ben felici di poter ancora di più implementare i servizi medici per i propri cittadini.
Da questo auspicio dei Sindaci il Gruppo di lavoro ha proposto di svolgere nella sede di C.A. le attività che comunemente sono svolte presso i Distretti, come l’autorizzazione di piani terapeutici, la certificazione per patologia, la medicina scolastica, l’effettuazione di campagne di screening e altre attività.
Altro punto fondamentale del progetto, che sfrutta la distribuzione capillare sul territorio della C. A. è la possibilità, insieme ai Medici di base, di implementare l’assistenza ai pazienti con la “Medicina integrata”: ossia con l’agopuntura; la medicina omeopatica; la fitoterapia, affiancando così la terapia convenzionale con possibile riduzione degli effetti collaterali dei farmaci e non ultimo la riduzione della spesa farmaceutica.
Il progetto di attuazione di medicina integrata prevede la creazione inizialmente di un progetto pilota in una struttura idonea individuata a tale scopo.
Sempre dal giro effettuato, il Sen. Scilipoti Isgrò ha rilevato che nei vari Distretti ci sono alcune strutture sottoutilizzate ed altre da ristrutturare che potrebbero diventare le sedi della Medicina integrata, una per ogni Distretto, quando, a conclusione del Progetto pilota prevista in sei mesi e migliorato dalla raccolta delle criticità che potrebbero emergere, si pensa di collocare la Medicina integrata in ogni Distretto e poi, sul modello sviluppato, estenderlo a tutta la Sicilia.
Il Centro di medicina integrata nasce inoltre per dare un valido aiuto alla medicina convenzionale nel campo delle cure palliative, nel trattamento del dolore osteoarticolare di natura degenerativa, nel trattamento degli stati ansiosi depressivi di bassa gravità, nei disturbi del sonno, nei disturbi alimentari ed nel controllo delle dipendenze e, come dicevamo, nella riduzione dell’assunzione di farmaci.
Il progetto prevede anche la organizzazione di Corsi di formazione e di Master in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina, per la formazione di Medici di medicina integrata da impiegare a livello territoriale. In tal senso sono stati avviati opportuni contatti con l’Università da parte del Sen. Scilipoti Isgrò.
La possibilità di avere a disposizione nuove opportunità terapeutiche da associare a quelle convenzionali rappresenta un’arma in più per gli operatori sanitari perché non bisogna mai dimenticare che l’obiettivo è quello di dare al cittadino servizi sempre migliori ed efficienti.