AgenPress. Importantissimo successo del Codacons in favore dei donatori che partecipano alle raccolte fondi in tema di coronavirus. A cadere nel mirino dell’associazione dei consumatori era stata nientemeno che Lady Gaga, star internazionale che ad aprile aveva sostenuto una raccolta fondi in favore dell’OMS attraverso il concerto virtuale #TogetherAtHome, finalizzato a raccogliere soldi dai cittadini.
Iniziativa lodevole sulla quale però il Codacons aveva chiesto l’intervento dell’Antitrust, per una possibile pratica ingannevole a danno dei donatori da parte della piattaforma utilizzata per raccogliere donazioni da tutto il mondo.
Nel momento di effettuare una donazione tramite il sito della Swiss Philanthropy Foundation (sito che raccoglie le donazioni dall’Europa), infatti, una percentuale pari al 5% della donazione stessa viene trattenuta dalla fondazione per coprire i costi di transazione o le spese amministrative. Una informazione essenziale che, però, non veniva fornita in modo trasparente agli utenti ed era nascosta solo all’interno della sezione FAQ.
A seguito dell’esposto Codacons l’Antitrust ha aperto un procedimento che ha portato oggi ad un importante risultato: l’Autorità per la concorrenza ha comunicato infatti all’associazione che “Con riferimento al procedimento in oggetto, si comunica che l’ Autorità, nella sua adunanza del 10 novembre 2020, ha riscontrato che, avendo il professionista dato seguito all’invito trasmesso dal responsabile del procedimento in data 29 maggio 2020, i profili di possibile scorrettezza della pratica commerciale oggetto di indagine sono stati rimossi.
Più in particolare, con riferimento alle donazioni da destinare al “Fondo di Risposta di Solidarietà Covid-19”, la Swiss Philanthropy Foundation, attraverso cui vengono effettuate le donazioni dall’Europa, ha aggiunto un paragrafo nella pagina web https:/www.swissphilanthropy.ch/en/covid19fund/, all’inizio della sezione riguardante le donazioni, con il quale si spiegano chiaramente i contributi dedotti da ogni donazione. Inoltre, essa ha reso fruibili le medesime informazioni anche in lingua italiana”.
“Dopo la vittoria ottenuta contro Fedez e Chiara Ferragni per la raccolta fondi con commissioni ingannevoli applicate da Gofundme, il Codacons ottiene un altro importante successo in favore dei cittadini che partecipano ad iniziative di solidarietà, e che hanno il diritto di conoscere quanto dei soldi che donano va effettivamente in beneficienza, e quanto invece resta nelle mani dei soggetti privati per costi di transazione, spese amministrative e balzelli vari” – commenta il presidente Carlo Rienzi.