AgenPress. “Il 31 maggio del 2018 la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per l’inquinamento che il nostro Paese produce a causa della mancanza di reti fognarie e di sistemi di trattamento delle acque reflue urbane.
Tra le città ‘incriminate’ Reggio Calabria, Avellino, Caserta, Salerno, Napoli, Genova, Campobasso, Palermo, Messina e Catania.
Le sanzioni previste nella sentenza ammontano a 25 milioni di euro come multa forfettaria e a un massimo di 30 milioni di euro per ogni semestre di inottemperanza alla direttiva europea. Oggi scatta la quinta semestralità poiché circa 60 agglomerati urbani ancora non rispettano le norme.
Le Regioni più inadempienti sono la Sicilia, la Calabria e la Campania. Questa nuova multa si andrà a sommare a quelle già pagate dal nostro Paese alla Commissione europea: parliamo di circa 120 milioni di euro versati dagli ignari cittadini italiani. Oltre al danno ambientale, quindi, anche quello economico. Di questo sfascio e inerzia che durano da decenni bisogna individuare i responsabili e far sì che si agisca al più presto per fermare questo crimine ambientale.
A tal fine oggi depositiamo una denuncia alla Corte dei conti per danno erariale contro i ministri dell’Ambiente facenti funzione all’epoca dei fatti ovvero – laddove nominati – i commissari di governo oltre ai sindaci e presidenti delle Regioni pro tempore che hanno amministrato i territori dove sono ubicati gli agglomerati fuori legge”, affermano Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani.