AgenPress. “In occasione della giornata internazionale per la sicurezza in rete l’associazione Future Is Now -FINAS presenta i dati rilevati dal questionario somministrato all’interno delle scuole, con il progetto bullismo 2.0 svolto in collaborazione con il Safer Internet Centre-Generazioni Connesse che ha coinvolto 9 regioni italiane.
Dai dati raccolti su oltre 2300 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, emerge che manca ancora una consapevolezza sul trattamento dei dati e sulle condizioni d’uso delle applicazioni, solo il 30% degli intervistati infatti legge le policy di utilizzo delle app, il 79% non conosce la Legge 71/2017 e l’83% degli intervistati nega di aver assistito, compiuto o preso parte ad atti di cyberbullismo.
I dati del progetto, che rientrava tra le attività del Safer Internet Centre-Generazioni Connesse, sono stati trasmessi al Ministero dell’Istruzione per fornire un quadro integrativo alle altre ricerche condotte e questionari somministrati da Polizia Postale, Telefono Azzurro e Skuola.net. Per Filippo Pompei ideatore della guida al bullo 2.0 : “non sempre le risposte fornite sono veritiere, spesso gli adolescenti si vergognano nel raccontare gli episodi di bullismo e cyberbullismo, dobbiamo spronarli a far sentire la propria voce.
I social sono uno strumento in continua evoluzione, le misure adottate dalle multinazionali per tutelare i minori tra cui i limiti di età sono un importante segnale di tutela per i minori” queste le parole di Pompei attivo nel promuovere la guida nelle scuole dal 2016 che prosegue: “tuttavia ritegno che l’Intelligenza Artificiale potrà in futuro essere di grande aiuto per identificare i limiti di età, penso ad esempio al riconoscimento facciale per accedere ad un social media, o l’avviso alle famiglie dei contenuti condivisi. Dal 2016 diffondiamo nelle scuole italiane la guida al bullo 2.0, nel 2020 abbiamo ampliato le nostre collaborazioni con enti locali ed istituti scolastici per una scuola più sicura.”