AgenPress – A seguito del recente conflitto in Tigray, Etiopia, oltre 6000 persone sono state costrette a fuggire verso Axum. Tra gli sfollati sono presenti anche molti bambini, tutti in cerca di rifugio all’interno di scuole affollate, campi improvvisati o nelle case di famiglie locali.
Siamo state tra le prime Organizzazioni ad intervenire per fare fronte a questa emergenza. Al nostro arrivo abbiamo trovato famiglie che non mangiavano da giorni e che non possono accedere ai servizi sanitari vitali a causa delle scorte mediche estremamente limitate degli ospedali.
Nel corso del nostro intervento abbiamo già raggiunto oltre 1.000 famiglie e i loro bambini, più di 4.300 persone, con la distribuzione di cibo, materiale per costruire ripari e articoli igienico-sanitari.
Molte neo mamme sono state costrette ad affrontare il parto senza alcuna assistenza perché non potevano accedere ai servizi medici a causa del conflitto e del coprifuoco. Questa situazione ha provocato molteplici casi di complicazioni nel travaglio che in alcuni casi hanno portato anche alla morte della mamma o a disabilità permanenti del bambino.
Molte neomamme hanno segnalato ai nostri operatori nei centri di distribuzione alimentare che non riescono ad allattare i bambini perché non producono sufficiente latte materno a causa della scarsa alimentazione.
“Nonostante l’intervento umanitario in corso ad Axum, abbiamo ancora un accesso limitato alle migliaia di persone sfollate a causa del conflitto. Inoltre, mentre viene consentito un sempre maggiore accesso dei convogli umanitari nella regione, il personale necessario per gestire e monitorare la distribuzione degli aiuti continua ad incontrare difficoltà per accedere all’area” fa sapere Save The Children.
“Da gennaio 2021 abbiamo raggiunto 6.584 persone, di cui 3.632 bambini. La nostra risposta comprende le aree centrali e orientali del Tigray, l’Amhara settentrionale e la regione di confine dell’Afar/Tigray, oltre al Sudan, dove sosteniamo i rifugiati sfollati a causa del conflitto.
Ci sono attualmente 1,3 milioni di persone in tutta la regione che necessitano di assistenza umanitaria, oltre alle 950.000 persone che necessitavano di aiuti già prima del conflitto nel Tigray. Circa 500,000 persone sfollate nella regione hanno urgente bisogno di aiuti essenziali”.