Iran. Nazanin Zaghari rilasciata dopo 5 anni di carcere e riconvocata per nuova imputazione

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AgenPress – Sono passati più di 1.800 giorni da quando Richard Ratcliffe ha salutato sua moglie Nazanin al gate di partenza dell’aeroporto di Gatwick di Londra, preoccupandosi solo di come la loro giovane figlia avrebbe affrontato il lungo volo per Teheran.

Nazanin Zaghari-Ratcliffe,  dipendente della Fondazione Thomson Reuters, aveva portato la figlia Gabriella a trascorrere del tempo con i suoi nonni iraniani.

E Richard non aveva motivo al mondo di pensare che non sarebbe tornato all’aeroporto due settimane dopo a prenderli.

Quella fu l’ultima volta che vide sua moglie di persona. Nazanin è stata arrestata dai membri della Guardia rivoluzionaria iraniana all’aeroporto di Teheran mentre si preparava a tornare a casa con l’accusa di spionaggio.

Da allora, ha sopportato otto mesi di isolamento, interrogatori bendati, scioperi della fame per sollecitare cure mediche, false promesse di rilascio e quasi cinque anni di separazione dalla sua famiglia.

Oggi è stata rilasciata ma non potrà lasciare l’Iran ma dovrà comparire nuovamente domenica prossima davanti al tribunale rivoluzionario di Teheran per rispondere di una nuova accusa, non ancora specificata, lo ha riferito all’agenzia Irna il suo avvocato, Hojjat Kermani.

Alcuni mesi fa, a causa dei rischi di contagio da Covid-19, era stata trasferita dal carcere agli arresti domiciliari presso l’abitazione dei genitori a Teheran, ma con l’obbligo di portare un braccialetto elettronico alla caviglia. La deputata laburista britannica Tulip Siddiq, eletta nel collegio della zona in cui la famiglia della donna vive e in contatto con il marito di lei, Richard Ratcliffe, ha detto che il braccialetto elettronico è stato rimosso oggi.

La nuova convocazione davanti alla Corte rivoluzionaria di Teheran era stata preannunciata nei giorni scorsi dal portavoce dell’apparato giudiziario iraniano, che però non aveva precisato quale fosse la nuova accusa né la data dell’udienza.

Si è saputo che l’accusa è di “propaganda contro il sistema” di governo iraniano per aver partecipato a una manifestazione di protesta nel 2009 a Londra davanti all’ambasciata iraniana e per una intervista rilasciata nella stessa occasione al canale della Bbc in persiano. Dovrà rispondere il 14 marzo davanti alla Corte rivoluzionaria di Teheran.

La famiglia Zaghari-Ratcliffe – dopo aver sperato che la concessione dei domiciliari potesse essere un primo passo verso la liberazione definitiva e il placet al ritorno di Nazanin in Gran Bretagna dal marito e dai figli – teme che i giudici possano ora formalizzare invece contro di lei nuove accuse. La donna si dichiara da sempre innocente, mentre anche il governo di Londra contesta le accuse iraniane: la vicenda è al centro di tensioni, ma pure di negoziati diplomatici sotterranei con Teheran.

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