AgenPress – “Penso che questa è la Capitale e le cose devono restare qua. Gli italiani devono decidere se vogliono una capitale o non la vogliono. Possono anche decidere che siamo l’unico paese al mondo che non vuole una capitale. Ma se la vogliono, la capitale non può essere spogliata di tutto, delle risorse, della finanza, non può succedere”.
Così l’ex ministro, Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco alle elezioni di Roma in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’, sulle polemiche per la decisione del cda della Rai di investire nel nuovo centro di produzione di Milano, una scelta difesa dalle istituzioni lombarde.
“A me sembrano provinciali le motivazioni della Moratti per rivendicare lo spostamento delle sedi Rai con i soldi pubblici a Milano magari ne vuole un pezzettino perché è un’ex presidente della Rai. Ma suvvia, di che stiamo parlando? Il mercato dell’audiovisivo a Milano è chiuso da anni, nonostante prima fosse fortissimo. Milano non l’ha saputo valorizzare e adesso è chiuso”.
“Io credo che questa frenesia di chiedere cose che sono a Roma sia connessa anche allo scarso senso di nazione che abbiamo. Penso che abbiamo un senso di nazione fragile che va ricostruito. E l’ultima cosa che possiamo fare è spostare le cose a Milano; anzi c’è da fare un gran lavoro per svilupparne di nuove a Roma”.
Calenda conclude affermando come Roma non sia “stata difesa in questi anni, un po’ anche per incapacità nostra, della politica”.