“Di questi – si legge in una nota dell’INPS – il 37, 9% è stato preso in carico perché ha sottoscritto un patto per il lavoro con il centro per l’impiego, o dispone di un patto di servizio in corso di validità. Si tratta di 420.689 persone, a cui se ne aggiungono altre 2.983 impegnate in tirocinio. Il Sud e le Isole è l’area geografica con maggiore presenza di beneficiari, dove risiede il 70,4% del totale delle persone soggette al patto per il lavoro. Rispetto all’età, si conferma la presenza di una utenza mediamente più giovane nelle regioni del Sud e delle Isole e leggermente più matura nelle regioni del Nord-Est. A livello nazionale la classe di età degli under 29 costituisce il 38,6% di tutti i beneficiari, mentre quella degli over 50 rappresenta complessivamente il 24,1% del totale.
Anche nella nota di settembre è presente un approfondimento sulla storia lavorativa delle persone beneficiarie del reddito di cittadinanza tenute al patto per il lavoro: quasi 410mila beneficiari (il 36,9% del totale) hanno avuto un contratto alle dipendenze o parasubordinato negli ultimi 24 mesi. Questa quota risulta particolarmente differenziata in base al territorio di residenza e al genere. Tra le beneficiarie donne (che sono il 52,9% del totale) la quota di persone con esperienze occupazionali pregresse è inferiore di 15 punti percentuali rispetto ai beneficiari uomini. Tra gli under 30 è il 36,8% a far registrare un periodo di occupazione nei due anni precedenti.
In un
approfondimento di ANPAL condotto attraverso le Comunicazioni Obbligatorie si rileva che il 63% dei beneficiari Reddito di Cittadinanza non ha avuto alcuna esperienza di lavoro dipendente o para subordinato nei 2 anni precedenti al 30 settembre 2021. E’pari dunque al 37% la percentuale di beneficiari che invece ha già vissuto esperienze lavorative.
Lo rileva l’aÈ nelle regioni del Nord-Est che tale valore è più consistente (ha esperienza un beneficiario su 2) mentre è di circa un terzo la quota dei beneficiari del Sud e delle Isole che hanno già lavorato. Da segnalare anche le differenze legate al genere, hanno esperienza lavorativa il 45% degli uomini e il 30% delle donne, e alla cittadinanza, con una quota di stranieri che è già stata occupata pari al 52% contro il 34,5% dei beneficiari italiani.
Guardando alla quantità di lavoro maturato si registra – tra coloro che hanno esperienze lavorative alle dipendenze o in para subordinazione -, la presenza di una quota pari al 42,5% di individui che hanno lavorato complessivamente fino a un massimo di 6 mesi. La restante percentuale di beneficiari si suddivide fra coloro che hanno esperienze più lunghe: il 19,7% ha lavorato fra i 6 e i 12 mesi, l’11,6% fra i 12 e 18 mesi, il 26,2% oltre 18 mesi.