AgenPress – Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio avrebbe incontrato alcuni giorni fa – “senza il mandato dei vertici”, rimarcano fonti del M5s, – il leader della Lega Matteo Salvini, a Roma, per parlare di Quirinale. Il parlamentare trentino fa parte del collegio dei probiviri 5 Stelle, composto anche da Jacopo Berti e dalla ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone.
Retroscena giornalistici (seccamente smentiti dal diretto interessato) indicano che Fraccaro avrebbe promesso a Salvini i voti di Parole Guerriere e Italia Più 2050, i think tank che fanno capo ai sottosegretari Dalila Nesci e Carlo Sibilia, per sostenere la candidatura di Giulio Tremonti al Colle.
La smentita arriva intanto da Matteo Salvini: “I retroscena riportati sulla stampa sull’incontro fra me e Riccardo Fraccaro sono privi di ogni fondamento. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane, alla Camera o al Senato. Abbiamo fra le altre cose scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili. Fraccaro mi ha poi consigliato di parlare della chiacchierata con Giuseppe Conte, come normalmente fatto”, dice il leader della Lega.
In una nota, il deputato del M5S Riccardo Fraccaro conferma: “Anche Matteo Salvini ha smentito le ricostruzioni uscite oggi sul Quirinale, seppellendo così le falsità riportate sul nostro incontro”.
“Sta montando, e il mio caso ne è un esempio, un clima estremamente preoccupante e velenoso intorno all’elezione del Presidente della Repubblica. Perciò, vorrei sgombrare subito il campo da ogni dubbio dicendo che non voterò mai Mario Draghi”.
Il collegio dei probiviri del Movimento 5 Stelle smentisce le voci su una eventuale istruttoria. All’organismo non sarebbe infatti pervenuta alcuna richiesta di apertura di procedimento né ha avviato alcuna istruttoria in modo autonomo.
Secondo lo Statuto M5s l’organismo può essere attivato a fronte di “istanza motivata da parte del Garante o Presidente o del Collegio dei probiviri territoriale o di qualunque aderente regolarmente iscritto” al M5s. Nel caso in cui venga riconosciuta una violazione delle regole previste dallo Statuto o dalla Carta dei valori, le sanzioni che il collegio può irrogare sono il richiamo, la sospensione o “l’esclusione” dal Movimento.