AgenPress – Il patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill a favore dell’intervento deciso da Vladimir Putin in Ucraina.
Kirill nei giorni scorsi ha dovuto prendere in considerazione la lettera di alcune centinaia di pope della sua Chiesa in difficoltà (il patriarcato di Mosca ha recentemente subito lo scisma deciso dalla chiesa ucraina), contrari all’intervento contro Kiev.
“Le parate gay”, ha risposto indirettamente nel sermone domenicale della festa dedicata al Perdono, “hanno lo scopo di dimostrare che il peccato fa parte del comportamento umano”» e che l’ospitarle rappresenta una sorta di “prova di lealtà” fornita dai governi occidentali. Un atteggiamento invece “sostanzialmente rifiutato” dalle autoproclamatesi repubbliche indipendentiste nell’Ucraina orientale.
Secondo il patriarca di Mosca, “ciò che sta accadendo oggi nell’ambito delle relazioni internazionali non ha solo un significato politico. Stiamo parlando di qualcosa di diverso e molto più importante della politica. Si tratta della salvezza umana, di dove andrà a finire l’umanità. Tutto ciò che dico non ha solo un significato teorico e non solo un significato spirituale. Intorno a questo argomento oggi c’è una vera guerra”, ha rimarcato. Noi comunque, “saremo fedeli alla parola di Dio, saremo fedeli alla sua legge. Non sopporteremo mai coloro che offuscano il confine tra santità e peccato e ancor più coloro che promuovono il peccato come esempio o come uno dei modelli di comportamento umano”.
“Oggi i nostri fratelli nel Donbass, gli ortodossi, stanno indubbiamente soffrendo, e noi non possiamo che stare con loro, soprattutto nella preghiera”, ha concluso Kirill. Allo stesso tempo, “dobbiamo pregare affinché la pace giunga al più presto, che il sangue dei nostri fratelli e sorelle si fermi, che il Signore inclini la sua misericordia verso la terra sofferente del Donbass, che ha portato questo segno triste per otto anni, generato dal peccato e dall’odio umani”.