Mariupol. Sindaco. Deportate in Russia 70 persone dell’intero reparto maternità di un ospedale

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress –  La città di Mariupol ha denunciato l’evacuazione forzata in Russia dell’intero reparto maternità di un ospedale di Mariupol, dove un’altra struttura analoga è stata bombardata il 9 marzo. Lo scrive il sindaco della città assediata su Telegram.

“Più di 70 persone, donne e personale medico del reparto maternità numero due del distretto della riva sinistra di Mariupol sono stati presi con la forza dagli occupanti”, ha detto l’ufficio del sindaco.

Più di 20.000 residenti di Mariupol sono stati portati “contro la loro volontà” in Russia, dove i loro documenti di identità sono stati confiscati prima di essere trasferiti “in città russe lontane”, ha detto l’ufficio del sindaco. Un altro reparto di maternità a Mariupol era stato colpito dai bombardamenti russi il 9 marzo, nell’attacco erano morte tre persone tra cui un bambino.

I funzionari russi hanno giustificato il bombardamento sostenendo che l’ospedale era usato dalle forze estremiste ucraine e che tutto il personale medico e i pazienti erano andati via da tempo.

Si stima che circa 160.000 civili siano ancora intrappolati nella città dove continuano i combattimenti. I civili che sono riusciti a fuggire hanno riferito di aver vissuto per settimane in rifugi antiatomici seminterrati senza elettricità e con scarsità di cibo e acqua. Si stima che almeno 5.000 persone siano morte nella città da quando l’invasione russa è iniziata, il 24 febbraio.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -