Lorenzo Cesa a CDP: stop all’operazione Open Fiber Tim

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AgenPress. “Siamo rimasti molto sorpresi questa mattina nel leggere la notizia che, nonostante la crisi di governo, Cassa Depositi e Prestiti intenda invece andare avanti, quasi di nascosto e senza alcuna trasparenza – ha dichiarato Lorenzo Cesa, segretario politico dell’UDC – .

Per quanto ci riguarda, abbiamo molti dubbi sull’operazione “rete unica”, così come è stata concepita, e siamo contrari al passaggio ingiustificato di ingenti somme di soldi pubblici a gruppi stranieri, per un malinteso ristoro di asset che di per sé valgono poco. Si parla di cifre assurde che oscillano tra i 18 e i 31 miliardi, quando l’intera Tim vale meno di 4 miliardi. Ugualmente contrari ci vedono i piani di licenziamento, maldestramente esplicitati, di quasi 10 mila dipendenti del Gruppo TIM in Italia”.

Quanto riportato dalla stampa appare francamente intollerabile, dopo tutti i soldi del PNRR che il governo ha assegnato all’azienda e dopo il prestito di 2 miliardi garantiti da SACE.

“Siamo anche molto preoccupati per l’attuale gestione fallimentare di Open Fiber – ha sottolineato Lorenzo Cesa – L’azienda è completamente ferma e non sta rispettando le scadenze previste per le coperture delle aree a fallimento di mercato, che rappresentano quasi un terzo del Paese e temiamo che la stessa cosa possa succedere con le aree grigie dove sono presenti numerosi distretti industriali. Il centro destra dovrebbe creare subito un tavolo di lavoro, sentendo anche le diverse parti in causa, per discutere su basi del tutto differenti di una questione cosi importante.

Da qui l’appello alle altre forze del centro destra”.

“Si tratta di uno dei dossier aperti più importanti – ha concluso Lorenzo Cesa – ed occorre giungere ad una posizione comune sul tema, che deve a questo punto rientrare nell’agenda elettorale sul Paese che vogliamo”.

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