AgenPress. Secondo i dati Istat resi noti oggi, a giugno le vendite in valore al dettaglio scendono dell’1,1% rispetto al mese precedente e salgono dell’1,4% su base annua.
“Dati pessimi! Il caro vita, che ha colpito soprattutto il settore alimentare, ha costretto le famiglie a ridurre gli acquisti meno necessari, a cominciare, quindi, dai beni non alimentari. Ma anche il cibo risente del caro bollette e anche se le vendite salgono in valore, +0,4% su maggio 2022, scendono in volume, -0,8%. Insomma, gli italiani mangano meno!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Su base annua, invece, l’aumento delle vendite è solo un’illusione ottica! I dati, infatti, sono gonfiati dall’inflazione. Le vendite depurate dall’effetto dovuto alla dinamica dei prezzi, infatti, segnano una caduta, passando dal +1,4% di quelle in valore al -3,8% di quelle in volume. Per quelle alimentari si passa addirittura da +4,5% a -4,4%, con un salto addirittura di 8,9 punti percentuali” conclude Dona.
A conferma dell’andamento negativo, secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, le vendite di giugno in volume, nei dati destagionalizzati, non solo scendono su maggio 2022, ma sono inferiori sia nel confronto con quelle di febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, con -1,8% (-3,9% quelle alimentari), che rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, con -0,5 per cento.
Volume delle vendite del commercio fisso al dettaglio (dati destagionalizzati)
Alimentare | Non alimentare | Totale | |
Dif Giu 22 – Gen 20 | -1,2 | 0,1 | -0,5 |
Dif Giu 22 – Feb 20 | -3,9 | -0,1 | -1,8 |
Dif Giu 22 – Mag 22 | -0,8 | -2,5 | -1,8 |
Fonte: UNC su elaborazione dati Istat