AgenPress. “La morte di Messina Denaro è l’ultima beffa alla verità, a quella chiesta a gran voce da cittadini e familiari delle vittime delle stragi. Alcuni colpevoli hanno pagato il prezzo dei loro atti, ma altri sono rimasti impuniti.
Con questa dipartita, nei fatti, si mette una pietra tombale sia sull’agenda rossa che su tanti altri documenti preziosi. Esiste più di una semplice convinzione che avesse avuto il famoso “papello” di Riina, quello della Trattativa Stato-Mafia.
È stato così abile e accorto da non far trovare le carte più scottanti. Prevedeva di essere arrestato, dopo essere uscito allo scoperto e prima di farlo ha ben custodito le cose importanti. Ha fatto parlare solo delle cavolate”.
A dirlo Antonio Ingroia, ex procuratore, noto per aver lavorato a stretto con contatto Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in un’intervista al quotidiano L’Identità.