AgenPress – ” Stiamo assistendo a una deriva antidemocratica: una società che vuole davvero garantire il riconoscimento dei diritti a chi fugge da guerre, persecuzioni, miseria, devastazioni ambientali deve fondarsi sui principi della solidarietà e dell’accoglienza, dell’uguaglianza e della partecipazione. Questi ultimi principi costituzionali rappresentano il livello di coesione di un Paese che può realizzarsi pienamente solo attraverso una compiuta integrazione sociale delle persone immigrate”.
Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli.
“Con le ultime ‘strette sui migranti’ dell’esecutivo Meloni si delinea definitivamente una forma di militarizzazione delle politiche migratorie che richiama linguaggi e procedure di natura esclusivamente securitaria e non di carattere umanitario e solidaristico. Ne sono un esempio i centri per la permanenza e il rimpatrio: luoghi di privazione delle libertà per i richiedenti asilo dai quali potranno uscire, anticipatamente, pagando una somma di circa 5mila euro, una misura ignobile e vergognosa”.