Onu. Votata risoluzione per tregua umanitaria a Gaza e rilascio ostaggi. Bocciata condanna di Hamas

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AgenPress – L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato – a stragrande maggioranza – una risoluzione che chiede una tregua umanitaria immediata a Gaza.

La risoluzione presentata dalla Giordania a nome degli Stati arabi  si concentra sulla tregua a Gaza, garantendo l’ingresso degli aiuti e impedendo lo sfollamento forzato. Il testo, che non ha valore vincolante, ha ottenuto 120 voti a favore, 14 contrari (tra cui gli Usa e Israele) e 45 astenuti (tra cui l’Italia). Per passare era richiesta la maggioranza dei due terzi presenti e votanti (gli astenuti non contano).

La risoluzione  condanna anche tutti gli atti di violenza contro i civili palestinesi e israeliani, compresi tutti gli “attacchi terroristici e indiscriminati”.

Richiede non solo una tregua umanitaria – e che gli aiuti siano ammessi a Gaza – ma anche il “rilascio immediato e incondizionato” di tutti i civili tenuti prigionieri.

E richiede la loro sicurezza, il loro benessere e un trattamento umano nel rispetto del diritto internazionale.

La risoluzione non fa alcun riferimento specifico agli attentati di Hamas del 7 ottobre, che hanno ucciso 1.400 persone. I voti favorevoli sono stati 120, i contrari 14 e gli astenuti 45.

Le risoluzioni dell’Assemblea Generale non sono giuridicamente vincolanti, ma hanno un valore morale a causa dell’universalità dei suoi membri.

L’Assemblea ha bocciato l’emendamento proposto dal Canada (con il sostegno degli Usa) alla risoluzione sulla tregua a Gaza. L’emendamento condannava “inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas” del 7 ottobre in Israele e chiedeva il “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi. A favore hanno votato 88 paesi, contro 55 e 23 si sono astenuti. Per passare serviva la maggioranza dei due terzi presenti e votanti (le astensioni non contano).

 Sono 14 i Paesi che hanno votato contro la bozza  presentata dalla Giordania, ossia Usa, Israele, Austria, Croazia, Fiji, Cecoslovacchia, Guatemala, Ungheria, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Tonga, Papua Nuova Guinea e Paraguay. Tra i 45 astenuti, invece, Italia, Germania, Bulgaria, Finlandia, Grecia, Giappone, Sud Corea, Ucraina, Gran Bretagna, Slovacchia, Tunisia.

Nell’ultima versione della risoluzione  si chiede invece del cessate il fuoco una “tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che conduca alla cessazione delle ostilità, e che tutte le parti rispettino immediatamente e pienamente i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili”.

Inoltre, si domanda la “fornitura immediata, continua e senza ostacoli di beni e servizi essenziali ai civili in tutta Gaza” incoraggiando la creazione di corridoi umanitari e altre iniziative per facilitare la consegna degli aiuti, e la “revoca dell’ordine da parte di Israele di evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia e respinge fermamente qualsiasi tentativo di trasferimento forzato della popolazione civile palestinese”. Infine, domanda “il rilascio immediato e incondizionato di tutti i civili tenuti illegalmente prigionieri”.

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