Iran. Sepolta la giovane Armita, picchiata a morte per non aver indossato il velo. Attivista: “è un omicidio di Stato”

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AgenPress – Si sono svolti oggi a Teheran li funerali e la sepoltura di Armita Geravand, la studentessa di 17enne morta ieri dopo essere rimasta in coma per un mese a causa di un’aggressione – l’anno scorso – da parte di una guardia della metropolitana della capitale Teheran perché non indossava il velo.

Un gran numero di persone hanno visitato il cimitero di Behesht Zahra, nonostante una massiccia presenza delle forze di sicurezza e degli agenti in borghese. La folla ha gridato: “Armita riposa in pace!”. Secondo alcuni messaggi pubblicati dagli attivisti sui social media, le forze di sicurezza hanno minacciato di arrestare la famiglia della giovane affinché collaborasse con loro. I genitori intendevano seppellire l’adolescente nella loro terra natale, nella provincia del Lorestan, ma le forze di sicurezza hanno detto che avrebbe dovuto essere sepolta a Teheran. Ieri sera gli abitanti di diverse città – tra cui Teheran, Karaj e Shiraz – hanno gridato dalle finestre delle loro case slogan come “Abbasso il dittatore”, “Abbasso il governo assassino di bambini” e “Armita continueremo la tua strada”. Sui muri di alcune università gli studenti hanno affisso le immagini di Geravand, con scritte contro il governo.

“La morte di Armita Garavand è stata un nuovo omicidio di Stato”. Lo ha dichiarato in un messaggio sui social Nasrin Sotoudeh, prigioniera politica e attivista per i diritti umani e delle donne. “D’ora in poi, dovremmo proteggere le nostre giovani (dalla polizia) nelle metropolitane, fino a quando non arriverà il momento di un giusto processo ai responsabili e ai mandanti dell’omicidio di Stato”.

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