AgenPress – E’ accaduto ieri pomeriggio a Siculiana, nell’Agrigentino. La procura di Agrigento ha disposto il sequestro della salma che dovrà essere sottoposta ad autopsia. Sono intervenuti, oltre ai medici, anche i carabinieri della stazione cittadina e quelli della compagnia di Agrigento. I sanitari non hanno potuto far nulla per soccorrere la piccina.
La bambina, secondogenita di una giovane coppia di tunisini, dormiva al primo piano dell’abitazione. Mamma e papà erano invece al pianterreno. Non è chiaro se e per quanto tempo la piccola non sia stata controllata. Pare che un’oretta prima stesse bene. All’esame autoptico, disposto della Procura, spetterà il compito di stabilire cosa abbia ucciso la neonata, se davvero un rigurgito o se invece la piccina aveva qualche problema di salute. Verosimilmente, anche per dar loro la possibilità di partecipare all’irripetibile esame autoptico, quindi a loro garanzia, la Procura iscriverà nel registro degli indagati i genitori della neonata che sono stati già ascoltati ieri sera dagli investigatori e che non è escluso vengano risentiti nelle prossime ore.
La neonata di Siculiana morta ieri pomeriggio era stata portata, in codice rosso, per “riferita cianosi” al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento a metà dello scorso settembre, quando aveva appena 15 giorni. Dopo 4 giorni, la piccina era stata dimessa, in buone condizioni cliniche, con diagnosi di “infezione neonatale”. Ad accertarlo, ieri sera, acquisendo anche il foglio di dimissioni della piccina sono stati i carabinieri che si stanno occupando sul campo dell’inchiesta, aperta dalla Procura di Agrigento. Scontato che già oggi venga acquisita anche la cartella clinica che era stata composta all’epoca del ricovero.