Bonino: l’Europa assuma un ruolo centrale nel panorama mondiale, diventando una vera Federazione Europea

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AgenPress – “Quella dell’Unione Europea è stata fino ad ora un avventura coraggiosa, frutto di scelte politiche lungimiranti, volontà di pace, sicurezza, volontà di benessere in un continente devastato dalle guerre nazionaliste e ideologie maligne. Eppure oggi la Ue appare priva della sua forza propulsiva, incapace di assicurare quel futuro di benessere, integrazione e progresso immaginato dai suoi pari fondatori e promesso ai cittadini”. Lo scrive Emma Bonino in un intervento sul quotidiano La Stampa rilanciando l’idea degli ‘Stati uniti d’Europa’.

“L’Europa – prosegue – è davvero a un bivio. O assume un ruolo centrale nel panorama politico mondiale, o resterà una regione ad alta concentrazione di bellezza, saperi e opportunità, ma marginale e incapace di giocare tra i protagonisti del XXI secolo. Davanti a questo bivio storico e nella prospettiva delle prossime elezioni europee del 2024, noi crediamo che l’Ue debba dotarsi degli strumenti necessari per rispondere in modo efficace alle sfide e alle crisi del nostro tempo, diventando una vera Federazione Europea.

Un progetto che doti l’Unione di un governo responsabile del proprio operato di fronte al Parlamento, capace di avere una politica estera unitaria e una difesa comune, una politica economica e fiscale federali, un sistema di welfare universale, politiche migratorie e ambientali che siano davvero comuni e pensate nell’interesse primario dei cittadini di oggi e di domani. Il progetto degli Stati Uniti d’Europa”.

Per questo, prosegue Bonino “è necessario scardinare meccanismi decisionali come il potere di veto all’interno del Consiglio Ue, che dà la possibilità a un singolo Stato membro di mettere i propri interessi particolari al di sopra di quelli comuni e depotenzia le istituzioni comunitarie e la capacità di azione europea. Se non si operano riforme ora, noi temiamo che quando i membri dell’Unione saranno 35, come previsto, del sogno europeo non resterà che un ricordo. Una riforma dei Trattati in senso federale è necessaria per uscire dallo stallo in cui l’Unione è bloccata, per superare l’inadeguatezza dei governi nazionali, la sfiducia e la rassegnazione dei cittadini, e per restituire all’Europa unita un ruolo all’altezza della sua storia e delle sfide del nostro tempo. Anche in ambito economico e industriale, l’Ue deve avere il coraggio di costruire nuove fondamenta.

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