Corte dei Conti. Foti(FdI) presenta una proposta di riforma. Attribuire nuovo ruolo di supporto agli amministratori

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AgenPress – “Occorre intervenire in tempi rapidi per attribuire alla Corte dei Conti un nuovo ruolo di supporto agli amministratori, affinché questi  possano trovare in via preventiva una concreta assistenza nella articolata gestione del denaro pubblico e non debbano più incorrere in processi per danno erariale che troppo spesso, almeno nel 60% dei casi, si risolvono con assoluzioni determinate dalla infondatezza delle accuse; processi che, inoltre, hanno ripercussioni negative sulle carriere e alimentano a livello generale il circuito della paura”.

E’ quanto si legge nella proposta di legge del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, presentata lo scorso 19 dicembre per riformare di fatto le funzioni di controllo e consultive della Corte dei Conti e la responsabilità per danno erariale.

La proposta di legge, composta di 5 articoli, prevede, tra l’altro, che “qualora l’atto abbia superato il controllo preventivo di legittimità e quindi sia stato vistato e registrato, non sarà più possibile sottoporre a giudizio per responsabilità erariale gli amministratori che lo abbiano adottato”.

La misura di fatto garantisce che il superamento del controllo preventivo esercitato dalla Corte dei Conti avrà un effetto “tombale” sulle eventuali criticità dell’atto. Oggi, invece, è possibile sottoporre a giudizio gli amministratori che abbiano adottato atti vistati e registrati dalla stessa Corte dei Conti.

Il testo di legge  prevede anche che “in caso di conclusione di accordi di conciliazione nel procedimento di mediazione o in sede giudiziale da parte dei rappresentanti delle amministrazioni pubbliche”, venga esclusa la responsabilità per colpa grave e rimanga la sola responsabilità per dolo. Poi, si limita di fatto la sanzione nei confronti dei pubblici amministratori.

“Nelle ipotesi in cui vi sia colpa grave ed escludendo le ipotesi di illecito arricchimento  si impone al giudice di esercitare il potere di riduzione e si limita”, partendo da un minimo di 150 euro, ad un massimo “di due annualità del trattamento economico dell’autore dell’illecito, la sanzione che può essere posta a carico dello stesso autore”.

Si tratta di una norma che introduce un limite alla responsabilità degli amministratori che commettano illeciti con colpa grave, “in quanto impone al giudice di esercitare il potere di riduzione entro una soglia massima ragionevole”.

Inoltre, si osserva, “le due annualità del trattamento economico diventerebbero il parametro per determinare il massimale della copertura assicurativa, garantendo di regola premi contenuti”.

Nella proposta di legge si introducono anche “l’obbligo di assicurazione” per chiunque gestisca risorse pubbliche e un sistema sanzionatorio in forza del quale, in relazione alla gravità della colpa, “può essere comminato un periodo di sospensione dalla gestione di risorse pubbliche, compreso fra 6 mesi e 3 anni, con destinazione ad incarichi di studio o ricerca”.

Nei casi più gravi, “caratterizzati da comportamento doloso, la Corte dei Conti può disporre anche la destituzione del dirigente o del funzionario pubblico”. Si prevede anche il “dimezzamento dei termini per effettuare il controllo relativamente agli appalti connessi all’attuazione” del PNRR e l’anticipazione di tale controllo “al momento dell’ aggiudicazione, invece che alla stipula del contratto, in modo da non creare situazioni di forte affidamento da parte dei contraenti”.

E si stabilisce “la perentorietà del termine”, nel senso che, “se la Corte non risponde tempestivamente o non effettua il controllo preventivo nei termini, opera, comunque, l’esclusione della responsabilità per colpa grave”. L’eventuale diniego di registrazione dovrà essere comunque motivato.

 

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