Strage Viareggio. Cassazione conferma responsabilità: appello ter su attenuanti Moretti

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AgenPress – La Cassazione ha confermato la condanna per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 che provocò 32 morti  a cinque anni, con la pena da rideterminare in Appello per disastro ferroviario, nei confronti di Mauro Moretti nel processo sulla strage ferroviaria di Viareggio.

I giudici hanno deciso per l’annullamento con rinvio per quanto riguarda le attenuanti generiche dell’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. La Corte ha inoltre confermato “le responsabilità penali e civili già accertate per il disastro”, al termine di una camera di consiglio durata cinque ore. Nell’incidente ferroviario del 29 giugno 2009morirono 32 persone e ne rimasero ferite oltre cento.

Rigettati 18 ricorsi presentati dai legali degli imputati Andrea Schröter Andreas, Kriebel Uwe, Paolo Pizzadini, Daniele Gobbi Frattini, Moretti Mauro, Michele Mario Elia, Ranier Kogelheide, Peter Linowski, Johannes Mansbart, Roman Mayer, Mario Castaldo ed Helmut Brödel contro la sentenza emessa nel processo d’Appello-bis che si tenne a Firenze nel 2022.

In quella occasione l’ex amministratore delegato di FS e Rfi, Mauro Moretti, è stato condannato a 5 anni nel processo d’appello-bis per la strage ferroviaria di Viareggio (Lucca) del 29 giugno 2009.

Nel primo appello era stato condannato a 7 anni. In questo processo Moretti non ha rinunciato ad avvalersi della prescrizione, diversamente dai precedenti gradi di giudizio.

La Corte ha dichiarato estinto per prescrizione il reato di omicidio colposo seguendo le indicazioni della Cassazione. Moretti è stato condannato per disastro ferroviario colposo, incendio e lesioni colpose. La corte ha escluso la colpa dell’omessa disposizione della riduzione della velocità dei convogli merci, uno dei profili colposi su cui la Cassazione aveva chiesto di valutare nel merito.

“Il ricalcolo della pena evita il rischio degli arresti per Moretti. Il carcere non lo rischia sicuramente: la riduzione della pena che potrebbe essere comminata a Firenze la farà scendere, non sarà più pari a cinque anni”,  afferma l’avvocato difensore, Ambra Giovene.

Tuttavia non sconterà nessun giorno in carcere avendo superato i 70 anni di età.

Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza. Dopodiché la Corte di Appello dovrà calendarizzare la prima udienza. A Firenze torneranno oltre a Moretti e Michele Mario Elia – all’epoca ai vertici delle ferrovie italiane – anche gli imputati tedeschi. Dovranno essere ricalcolati gli anni in carcere applicando le attenuanti generiche che erano state applicate nella sola riduzione di un nono. Per l’altro impuntato di spicco delle Ferrovie, Vincenzo Soprano (ex Ad Trenitalia), la sentenza è definitiva e dovrà dunque presentarsi in carcere nelle prossime ore.

La lettura del dispositivo è arrivata intorno alle 21 dopo una lunghissima attesa e quasi sei ore di Camera di Consiglio. Per i famigliari delle vittime si tratta di una vittoria a metà. “Le condanne nella sostanza rimangono ma non siamo ancora di fronte ad una sentenza definitiva” – ha commentato a caldo l’avvocato Tiziano Nicoletti. “In pratica, le condanne sono confermate, ma bisogna stabilire ancora di quanti anni.”

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