Milano. Impagnatiello a processo. Uccise Giulia incinta di 7 mesi. Legale famiglia chiede l’ergastolo

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AgenPress –  I famigliari di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi uccisa il 27 maggio scorso a Senago, nel Milanese, auspicano che la “condotta sia sanzionata come merita”.

Lo ha spiegato il legale di parte civile Giovanni Cacciapuoti prima dell’inizio della prima udienza del processo milanese a carico di Alessandro Impagnatiello. La famiglia di Giulia chiede che venga condannato all’ergastolo.

“Lo scorso marzo, ormai da mesi, l’imputato somministrava veleno alla vittima”, ha spiegato,  il pm di Milano Alessia Menegazzo nella fase della richiesta di ammissione delle prove nel processo milanese a carico di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio dello scorso anno. La Corte ha ammesso tutte le prove e i testi richiesti da accusa, difesa e parte civile e ha aggiornato il dibattimento al 12 febbraio, fissando udienze anche per il 7 e il 21 marzo.

La prima Corte di Assise di Milano ha deciso di non consentire le riprese audio e video del processo. Nessuna delle parti ha dato il consenso alle riprese. Nonostante “l’interesse pubblico” del procedimento, in quanto si tratta del “primo che si celebra dopo la legislazione emergenziale emessa dal governo proprio in questa materia”, la Corte ha deciso che “deve prevalere il mancato consenso delle parti”. Le riprese audiovisive non sono quindi consentite in aula “salvo che per la lettura del dispositivo”.

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