Roma. Due animalisti imbrattano la fontana dei leoni in Piazza del popolo. “Basta animali nei circhi”

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AgenPress –  Imbrattata la fontana dei leoni a piazza del Popolo a Roma con vernice gialla e rossa. Il blitz è stato compiuto da due animalisti che hanno esposto anche una scritta ‘Basta animali nei circhi’. Sul posto i carabinieri.

“Con quest’azione di disobbedienza civile nonviolenta apriamo ufficialmente la Campagna Kimba – Ruggiti di Libertà, nata ed ispirata dalla Ribellione del leone Kimba scappato dal circo, in cui è prigioniero, lo scorso 11 novembre a Ladispoli, scrive sui social “Ribellione animale”, gruppo attivista.
Sapevi che in Italia esiste già una legge che vieta i circhi con gli animali ma non è stata ancora applicata?
Per questo motivo vogliamo fare pressione affinché il governo emani un decreto legislativo che attui il comma 1 dell’articolo 2 della legge n.106/2022.
 La legge n.106 del 2022, infatti, è stata già approvata dal Parlamento ed è quindi in vigore, ma il Governo non la sta rendendo effettiva, ma anzi continua a finanziare questi soprusi.
La situazione nei circhi italiani è abominevole, gli animali sono costretti ad assumere comportamenti che non rispettano le loro esigenze etologiche e degradanti per la loro dignità.
Tali pratiche non hanno alcun valore educativo o culturale, ma seguono solamente la logica specista del dominio, dello sfruttamento ma soprattutto del profitto.
 I circhi italiani ogni anno ricevono pieno sostegno dal ministero della Cultura che finanzia le loro attività attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. Il 23 maggio 2023, il ministro Gennaro Sangiuliano ha staccato un assegno da 8,6 milioni di euro a sostegno delle attività circensi, incluse quelle che sfruttano animali non umani.
In Italia attualmente ci sono 54 circhi con animali non umani in tournée, per un totale di 2000 animali esotici coinvolti.
Come Ribellione Animale chiediamo che una volta applicata la legge, tutti gli animali attualmente costretti ad esibirsi nei circhi italiani vengano, quando possibile, liberati e reinseriti nei loro habitat naturali, oppure trasferiti in Santuari per animali esotici in grado di provvedere ai loro bisogni”.

 

 

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