AgenPress – “Il Pd ha ritenuto necessario presentare questa mozione per la gravità del conflitto in Medioriente. In questi mesi secondo l’Onu dopo i 1.200 morti del brutale attacco di Hamas sono morti 28mila palestinesi di cui 10mila bambini. Sono morti anche oltre 150 membri del personale Onu e 79 giornalisti. Gaza è un territorio dove nessun luogo è sicuro e la Storia ci giudica su quello che accade. Ma non domani, oggi”.
Lo ha detto Elly ha spiegato Schlein, intervenendo in Aula alla Camera nel dibattito sulle mozioni sul Medioriento per chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario. Deve riprendere subito il dialogo verso la soluzione di due popoli due Stati” e “se l’azione del governo e del Parlamento andrà in questo senso il Pd ci sarà noi ci saremo”.
“Hamas – ha aggiunto – non è il popolo palestinese e va isolata, ma sul popolo palestinese stiamo vedendo una punizione collettiva che anche gli Usa e il ministro degli Esteri Tajani definiscono sproporzionata. Vi chiediamo di sostenere una missione di pace a Gaza con una forza di interposizione sotto l’egida dell’Onu, e una Conferenza di pace. La nostra mozione chiede al governo italiano di spingere per il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Ue, perché per la prima volta c’è un capo del governo israeliano che nega esplicitamente questa possibilità”.
“Dobbiamo fare uno sforzo per trovare interlocutori nei due lati per costruire la pace, e gli interlocutori non possono essere Hamas da un lato né questo governo israeliano dall’altro, con ministri di estrema destra che evocano la bomba atomica su Gaza. Si deve poi fare tutto il possibile per evitare l’attacco annunciato su Rafah, che sarebbe un’ecatombe. Insistiamo su un cessate il fuoco umanitario immediato”, ha sottolineato Schlein.
“Bisogna ripristinare – ha concluso – tutti i fondi per gli aiuti umanitari alle Ong e alle agenzie Onu che si occupano di sostenere la popolazione civile palestinese che non ha colpe. Bisogna sostenere il lavoro delle sedi giurisdizionali internazionali che possano accertare le violazioni ai diritti umani che possano configurare crimini di guerra. Serve un’azione più incisiva e più chiara da questo governo, serve un’iniziativa forte, da parte dell’Italia, con la sua tradizione diplomatica, per riprendere la strada indispensabile della pace”.